Non è mai stato un telefono e non è mai stato rosso, ma comunque la linea speciale per le comunicazioni tra la Casa Bianca e il Cremlino ha solleticato la fantasia di milioni di persone in oltre 60 anni e ispirato decine di libri e capolavori del cinema come il “Dottor Stranamore” di Stanley Kubrick che ha di fatto inventato l’iconico apparecchio color vermiglio imponendolo all’immaginario
collettivo.
La “hotline”, com’è chiamata in inglese qualsiasi linea per comunicazioni specifiche o d’emergenza, fu creata nel 1963 dopo la crisi dei missili a Cuba nell’ottobre del 1962, quando si sfiorò la guerra nucleare tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica e divenne chiaro a entrambe le parti che era necessaria una migliore comunicazione.
Durante la drammatica fase di stallo con i missili sovietici schierati a Cuba e quelli americani in Italia e Turchia, infatti, i messaggi diplomatici ufficiali impiegavano circa sei ore per essere recapitati e ce ne vollero quasi dodici per ricevere e decodificare la prima comunicazione di Nikita Krusciov.
Un tempo così pericolosamente lungo che quando la Casa Bianca aveva ultimato la risposta dal Cremlino era arrivato un altro messaggio, molto più duro del primo.
Alla fine, come è noto, John Fitzgerald Kennedy e il leader sovietico trovarono un accordo per evitare che il più grave conflitto della Guerra Fredda sfociasse in un conflitto nucleare e otto mesi dopo, il 20 giugno del 1963 Mosca e Washington firmarono l’intesa per aprire la linea speciale che fu utilizzata
dal presidente americano per la prima volta il 30 agosto di quell’anno.
Poi fu Lyndon Johnson a usare il nuovo sistema nel 1967, durante la Guerra dei sei giorni in Medio Oriente, per informare l’allora premier sovietico Alexei Kosygin che stava valutando l’invio di aerei militari nel Mediterraneo.
In tempi più recenti, la hotline servì a Barack Obama il 31 ottobre del 2016 per avvertire Mosca di non interferire nelle elezioni americane, poi vinte da Donald Trump.
Il primo apparecchio per le comunicazioni segrete fu una telescrivente, poi nel 1986 si passò ai fax – su proposta di Ronald Reagan – e dal 2008 è semplicemente un link sicuro per scambiare messaggi via email.
Non a caso, tutti strumenti per la comunicazione scritta: le parole possono essere male interpretate e in questo modo i leader di turno possono scrivere nella loro lingua madre.
Negli anni, tuttavia, la tecnologia si è affinata e adesso c’è anche una versione “teleconferenza” grazie alla quale i presidenti possono guardarsi negli occhi, forse il formato prescelto da Trump e Vladimir Putin.
