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Riflessione e video del Consiglio comunale aperto e del mio intervento

Last updated: 28/09/2024 9:17
By Sergio Cirlinci 197 Views 7 Min Read
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Caltanissetta 28/09/2024

Si è tenuto ieri, 27/09/2024 il Consiglio Comunale Aperto monotematico sulla grave crisi idrica che attanaglia da mesi la città.

Presenti il rappresentante del Comitato Cittadino Acqua (CCA) Salvatore Porsio, il presidente dell’associazione “Caltanissetta si Cura” Sergio Cirlinci, il Presidente del Comitato di quartiere Due Fontane Salvatore Giglio Antonio, il referente provinciale del “Forum Siciliano dei movimenti per l’acqua e i BBCC Giuseppe Firrone, il rappresentante delle associazioni Terra e Sole e Associazione B&B Città dei Castelli Beatrice Giammusso e il rappresentante del Comitato spontaneo di famiglie residenti in via dei Gelsi, via Paradiso e via dei Giardini in Contrada Niscima Michele D’Oro e una rappresentanza dei cittadini che in questi giorni stanno manifestando davanti la sede di Caltaqua.

Erano presenti in collegamento tramite videoconferenza il dirigente generale del dipartimento della protezione civile della Regione Siciliana Salvatore Cocina e il deputato della Repubblica Giuseppe Provenzano.

In presenza hanno accolto l’invito a partecipare il Presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) Massimiliano Conti, il dirigente generale del dipartimento della protezione civile della Regione Siciliana Salvatore Cocina, il  direttore generale di Caltaqua Andrea Gallè, il Senatore della Repubblica Pietro Lorefice, i deputati dell’Assemblea della Regione Siciliana Salvatore Scuvera e Michele Mancuso.

Partenza con batti e ribatti su di chi erano i responsabili di questa crisi, che francamente poco interessavano i cittadini, che volevano solo sapere quando tornerà l’acqua nelle loro case.

In sintesi è venuta fuori una situazione grave e molto preoccupante, che lascia poche speranze per il futuro prossimo.

Poco si è sentito sul come risolvere il problema nell’immediato, unica soluzione sono i pozzi, almeno questo è quello che ha detto l’Ing.Cocina.

Pozzi che da noi non si trovano, quelli esistenti non sono idonei o sono insufficienti, e che bisogna quindi andare a cercare altrove.

“Si metta tutto in mano alla Protezione Civile Nazionale e all’Esercito, Genio Militare”, hanno tuonato la Consigliera Petitto e l’On. Provenzano, unica soluzione per poter intervenire tempestivamente.

Qualcuno ha parlato di “strumentalizzazione politica”

Francamente, tranne una normale e giusta opposizione, non sembra essercene stata, semmai ci sono stati e ci sono troppi silenzi, per troppo tempo, adesso, che si è capito che sono tanti i cittadini che sono all’esasperazione, si interviene e si scende tra la folla, ma quando da mesi tanti altri scendevano in Piazza, raccoglievano firme, scrivevano giornalmente , loro dov’erano, facevano finta di non sapere, solo adesso, forse impauriti da una situazione che potrebbe, si spera mai, andare oltre la pacifica protesta, decidono di intervenire con le solite promesse, che però, al netto delle belle parole, anche stamane non farà arrivare l’acqua alla maggioranza della popolazione nissena.

Nessuno osa immaginare, coloro che adesso fanno quasi le vittime e che parlano di strumentalizzazione, cosa avrebbero detto e fatto se ad amministrare fossero stati altri…”scappati di casa”, “incapaci”, “tornate a lavorare” e tanto altro, sono termini che abbiamo ben sentito riferire ad altri.

Ma l’invito a far intervenire lo Stato, condiviva da molti e che si sentì dire da chi organizzò il primo Sit In, spiace dirlo ma non verrà mai presa in considerazione, sarebbe un’ammissione del fallimento gestionale della crisi e un’ammissione di incapacità, che mai un’amministrazione locale e regionale farà.

Certamente non si può aspettare che l’Ancipa esaurisca, questione di settimane, definitivamente la poca acqua che ancora rimane nell’invaso.

La città oggi ha avuto solo le ennesime promesse… faremo, faremo.

Ma su come dare più acqua domattina ai nisseni non si è data risposta, tranne nel dire che le famose pompe di sollevamento, dovrebbero essere installate entro fine ottobre, sempre che l’aumento della pressione non provochi altre rotture.

Vedremo se e quando si passerà dalla teoria alla pratica delle tante cose promesse, come ad esempio il rifacimento dell’intera rete di distribuzione urbana e del rifacimento dell’intera condotta, lunga 90 km. che porta l’acqua in città, o cosa eviterà si metterà realmente in atto per evitare ai nisseni di vedere peggiore la situazione, ma su questo non è stato detto nulla.

Alla fine, l’unica certezza è che, non trovando fonti alternative, pozzi, le turnazioni non potranno che allungarsi, si è evitato già di passare a turni di 9/10 giorni, grazie ad una “regalia” una tantum, dopo l’ultima interruzione dei comuni di Santa Caterina, Resuttano e Montedoro.

Ma, come è logico pensare, visto quanto sentito, se non si interviene, i turni non potranno che allungarsi, poi quando anche l’Ancipa chiuderà, la città rimarrà totalmente a secco.

Un triste finale, dopo una giornata dove nessuno ha avuto il coraggio di dire cosa succederà già da metà/fine ottobre.

Ma probabilmente si evita di dirlo per evitare che i nisseni, già molto arrabbiati, si possano arrabbiare ancor di più, pregando nel frattempo, che dal cielo arrivi quell’acqua che dalla Regione non riescono a farci arrivare.

Ma devono essere piogge molto abbondanti, quelle ad esempio dei giorni passati , non hanno portato nessun vantaggio agli invasi, parole dell’Ing.Cocina.

Praticamente si naviga a vista, giorno 30 settembre ad esempio sapremo se la turnazione di 6 giorni sarà mantenuta, tutto dipenderà dal quantitativo di acqua che Siciliacque fornirà.

Il Sindaco, ripresosi dopo il malore di due giorni fa, è parso molto disponibile nel trovare ogni soluzione possibile, ma forse, se la situazione dovesse peggiorare, cosa che ovviamente nessuno si augura, l’unica soluzione che suggeriamo, sarebbe quella di recarsi a Palermo e riconsegnare la fascia, almeno fino a quando la situazione tornerà accettabile, motivando questa scelta dicendo che non se la sente più di amministrare una città che è tornata indietro di 50 anni e siamo nel 2024. Ad Maiora

Il video integrale del Consiglio

Il mio intervento

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