La scoperta nell’archivio Dramma popolare S. Miniato. Sarà presentato il 25 ottobre al Palazzo Grifoni, nell’ambito di un evento dedicato agli archivi teatrali e ai cento anni dalla nascita del padre del Commissario Montalbano
Ritrovato un copione inedito del giovane Andrea Camilleri, a quel tempo studente dell’Accademia d’arte drammatica D’Amico di Roma e frequentatore della scena samminiatese al seguito di Orazio Costa. La scoperta è stata fatta nel corso della sistemazione dell’archivio storico della Fondazione Istituto Dramma popolare di San Miniato (Pisa), conclusasi nel 2022.
Lo rende noto la stessa Fondazione spiegando che il testo sarà presentato il 25 ottobre a San Miniato, a Palazzo Grifoni, nell’ambito di un evento dedicato agli archivi teatrali e ai cento anni dalla nascita del padre del Commissario Montalbano: “Durante la conferenza – si spiega – verrà presentato lo scritto inedito, il contesto di ritrovamento e verranno illustrate le ragioni della sua presenza nell’archivio.
“Andrea Camilleri – Dalle carte al palcoscenico’ il titolo dell’iniziativa che si presenta come “un viaggio dentro l’archivio per riscoprire Andrea Camilleri che, a San Miniato, è stato unito da un legame importante e profondo”. A partire dalla fonti per il teatro, perché, si spiega, “come un filo ininterrotto, il teatro attraversa tutta la vita dello scrittore e così l’archivio. Dall’ammissione dell’Accademia d’arte drammatica nel 1949, nell’apprendistato con Orazio Costa, dalle prime regie teatrali, al lavoro di autore e regista dei programmi di prosa radiofonica e televisiva”.
“Ma si parlerà – continua la Fondazione – anche di Camilleri e la Cittadella di Assisi. Nel cuore della città di San Francesco, la comunità di laici cristiani guidati da don Giovanni Rossi ha riservato un’ attenzione particolare ai linguaggi dell’arte incentivando il legame e lo scambio con scrittori, registi cinematografici e teatrali, poeti, artisti visivi. Al vaglio anche alcuni aspetti che hanno caratterizzato Camilleri: a partire da quel metodo del racconto, della memoria che vive sempre in un instabile equilibrio tra materiale e immaginario. Centrale, nell’iniziativa, l’incontro con San Miniato ripercorrendo alcune delle tappe che prepararono il suo primo arrivo, nel 1950, alla stazione della città della Rocca. Dovettero passare quarantaquattro anni perché ci tornasse. Poi, però, venne più volte per partecipare a Prima del teatro: scuola europea per l’arte dell’attore. Lo fece con i compiti più diversi: docente, drammaturgo, organizzatore di convegni, conferenziere, e altro ancora”.