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San Biagio Platani, gli Archi di Pasqua 2025 raccontano un borgo che rinasce

Last updated: 09/04/2025 9:38
By Redazione 157 Views 5 Min Read
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C’è un luogo in Sicilia dove l’arte nasce dalle mani di un intero paese, si intreccia con la devozione religiosa, si nutre di pane e grano, e prende forma in spettacolari architetture effimere che ogni anno incantano migliaia di visitatori. È San Biagio Platani, nel cuore dei Sicani, dove dal 20 aprile all’8 giugno 2025 andrà in scena una nuova edizione degli Archi di Pasqua, evento simbolo di una comunità che ha scelto di rinascere proprio a partire dalla propria identità.

Gli Archi di Pasqua non sono solo un evento artistico, ma un lungo processo collettivo che dura mesi. Tutto comincia nei magazzini del paese, dove si radunano artigiani, bambini, giovani e anziani: ognuno contribuisce con il proprio sapere, in una staffetta generazionale che tramanda tecniche, simboli e senso di appartenenza. La raccolta dei materiali – salici, canne, legumi, cereali – è solo l’inizio. Le mani intrecciano, impastano, decorano. I bozzetti diventano mosaici. Le strutture prendono forma in silenzio, per poi essere svelate al pubblico la mattina di Pasqua, quando il borgo si trasforma in un museo a cielo aperto e la processione religiosa si fonde con la potenza visiva delle installazioni.

L’edizione 2025 si carica di un doppio significato. Da un lato, la confraternita dei Madunnara celebra Agrigento Capitale Italiana della Cultura, rendendo omaggio al territorio e alla sua vocazione artistica e mediterranea. Dall’altro, i Signurararispondono con un tributo all’ingegno degli abitanti del posto: “San Biagio Platani, Paese dell’Arte 2025”, un grido d’orgoglio e di visione che racconta ciò che il borgo è diventato. Non solo un custode di tradizioni, ma un laboratorio vivo di cultura e rigenerazione.

Grazie al progetto Rigenerazione Archi di Piano 2030, vincitore del Bando borghi promosso dal Ministero della Cultura nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), San Biagio Platani è oggi protagonista di un importante intervento di riqualificazione urbana e culturale. La manifestazione degli Archi è il cuore pulsante di questo cambiamento. Attorno a essa si è costruito un sistema di opere e servizi che stanno restituendo alla comunità spazi prima dimenticati e nuove prospettive di sviluppo: la rifunzionalizzazione dell’anfiteatro con laboratori di musica e teatro, la nascita di un Centro per l’identità immateriale e dell’Osservatorio del patrimonio culturale locale, l’apertura di un’ area camper multiservizi per l’accoglienza turistica in contrada Montagna.

E ancora, il recupero delle storiche mandrie rurali con area pic-nic e lo sviluppo di percorsi di arte effimera fruibili fino ad agosto grazie alle manifestazioni Archi d’Estate e l’ Ephimeral Festival targato Farm Cultural Park, con residenze d’artista che coinvolgono creativi nazionali e internazionali chiamati a reinterpretare la tradizione in chiave contemporanea: tra gli artisti presenti, anche il collettivo Ctrl+S e Liotta Architecture, noti per il loro approccio sperimentale e il dialogo tra paesaggio, materia e memoria.

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«Abbiamo scelto di scommettere su noi stessi, su ciò che siamo e su ciò che possiamo diventare – afferma il Sindaco di San Biagio Platani, Salvatore Di Bennardo –. Questo progetto non è solo una serie di opere pubbliche, è un’azione collettiva, una presa di coscienza. Gli Archi sono il cuore, ma attorno a essi c’è una comunità che si muove, si organizza, crea. Siamo riusciti a trasformare un rito in un modello. Un paese che sembrava destinato al silenzio oggi è una voce chiara e forte nel panorama culturale nazionale».

In questa logica di apertura e condivisione, un ruolo chiave lo gioca anche lo sviluppo di percorsi di autonarrazione comunitaria, condotti da Maghweb, pensati per valorizzare lo sguardo delle comunità nel racconto del territorio e delle sue trasformazioni.

Inoltre, dal 6 al 18 maggio San Biagio Platani ospiterà l’Erasmus delle Aree Interne, un’iniziativa ideata da RIFAIche vedrà arrivare giovani da tutta Italia per un confronto tra modelli ed esperienze di animazione territoriale. Sarà un’occasione unica di dialogo tra regioni, di scambio tra realtà diverse ma unite dalla volontà di costruire un futuro possibile nei territori fragili, a partire dalla partecipazione.

In programma anche attività laboratoriali e momenti di interscambio culturale, a cura dell’Associazione Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia, con centri spagnoli legati alla tradizione della Semana Santa, per rafforzare i legami tra culture affini e comunità artigiane mediterranee.

Archi di Piano 20230 è un progetto comunitario in cui gli abitanti diventano protagonisti dell’offerta turistica esperienziale fatta di accoglienza autentica: passeggiate tra pistacchieti, visite ai laboratori artigiani, trekking nei paesaggi Sicani, degustazioni di prodotti locali a chilometro zero. Il sapere non è mai fermo, ma si fa racconto, gesto, relazione. 

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