Riceviamo e pubblichiamo
“Abbiamo recentemente avanzato la proposta per una nuova collocazione della Biblioteca Comunale, adducendone le motivazioni e ribadendo la necessità di un suo urgente trasferimento in altra sede. Il piano di interventi per la rigenerazione urbana, come anticipavamo, è altrettanto importante per dare funzione e lustro ad altri edifici pubblici. Ci riferiamo all’ex palazzo delle poste di piazza Risorgimento e al “Centro Diurno “, oltre che la scuola De Amicis e il Centro Anziani.
Il nostro intento è quello di offrire una visione vasta del patrimonio culturale identitario della città, una città che vorremmo caratterizzarsi come città dei Sanpaoloni e della quale vogliamo tutelare le Vare, grandi e piccole.
L’immobile dell’ex poste appare il luogo migliore per creare un polo museale che abbracci tutto quello che concerne le nostre Vare, le Varicedde e i Sampaoloni, la cui corretta collocazione consentirebbe le visite turistiche e culturali.
La collocazione dell’immobile in sede centrale, lungo il corso Vitt. Emanuele, garantisce anche un facile rientro in sede alla fine delle processioni.
Inoltre, l’immobile è quasi contiguo al teatro comunale G.Marconi, un altro importante immobile pubblico destinato all’aggregazione sociale e culturale, a proposito del quale ribadiamo l’opportunità di utilizzare il foyer quale luogo di aggregazione giovanile, per far sì che i nostri ragazzi abbiano un posto dove incontrarsi e crescere positivamente.
Inoltre si potrebbe dare corpo al sogno di tutta la popolazione: quello di rivedere l’ex Scuola elementare De Amicis diventare nuovamente edificio centrale per la vita comunale. Ci sembra importante immaginarla come la sede di tutto il patrimonio culturale e artistico della città, potendo essere la sede di tutte le associazioni che producono cultura, arte e musica in ogni espressione, favorendo la possibilità di incontro ai vari linguaggi e, quindi, alla produzione di eventi a più voci, da proporre al territorio. E la De Amicis rappresenterebbe la utile sede per tutte le associazioni del volontariato e aps, anche in questo caso per rinsaldare il rapporto fra la cultura, l’arte e le persone che offrono il proprio impegno e la propria competenza in favore della gente. Un luogo, dunque, che possa facilitare la conoscenza fra le varie realtà e forme di coworking e di produzione a più mani. Gianfranco Cammarata, portavoce del Collettivo Letizia”
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