Con lo spettacolo “Pirandello. Questo, codesto e quello” di sabato 15 marzo 2025 s’inaugura il decimo anno di attività del Teatro d’essai La Condotta, il teatro indipendente di San Cataldo diretto da Michele Celeste.
A calcare il palcoscenico l’attore Sergio Vespertino interprete ed autore dei testi, assieme a Salvatore Ferlita. Le musiche sono di Virginia Maiorana, la scenografia di Mariano Brusca e Salvo Scherma, lo spettacolo è prodotto da Agricantus.
La Condotta alza il sipario per la prima volta nel novembre del 2015: ricavato nell’androne del Palazzo Baglio di fine Ottocento, è il primo teatro realizzato da artisti italiani e stranieri, provenienti dai centri di accoglienza presenti nel territorio.
“Lo spettacolo di sabato 15 è reso possibile grazie al lavoro costante negli anni – afferma il direttore artistico Michele Celeste- basato soprattutto su relazioni di reciproca stima e competenza tra la nostra realtà e i circuiti di cui facciamo parte o collaboriamo attivamente. Tra questi mi preme citare innanzitutto Latitudini, la rete siciliana di drammaturgia contemporanea, in particolare il nostro presidente Gigi Spedale e, più di recente, il circuito Teatri di Pietra che mi privilegia di una schietta amicizia con Aurelio Gatti e Agricantus diretta da Vito Meccio, la cui preziosa collaborazione ci ha permesso di ospitare per la seconda volta Sergio Vespertino”, Retablo presieduta da Turi Zinna e il Teatro Sant’Eugenio diretto da Marco Pupella.
In dieci anni di attività il Teatro d’essai La Condotta ha dato modo agli spettatori nisseni di assistere alle migliori produzioni di teatro contemporaneo con compagnie ed artisti di alto profilo, sono molti anche gli artisti noti in ambito cinematografico e televisivo che si sono succeduti, tra cui spiccano Fabrizio Ferracane, Mimmo Cuticchio, Gianfranco Jannuzzo.
Un’esperienza quella del Teatro d’essai La Condotta sinonimo di buone pratiche teatrali, un percorso di crescita su due fronti: quello strettamente artistico e quello che riguarda il pubblico, sempre più numeroso e soprattutto sempre più esigente.
“Un patrimonio culturale costruito con sacrificio ed abnegazione, che non merita essere disperso – chiosa Michele Celeste – Non è possibile che ancora oggi, dopo circa vent’anni di attesa, la nostra città attenda ancora la riapertura del Teatro comunale Marconi, attualmente inagibile senza essere mai aperto effettivamente al pubblico. Oggi a San Cataldo è lasciata alle iniziative di privati e in spazi ristretti, l’onere quasi esclusivo di promuovere il teatro professionistico.
Tuttavia vogliamo essere fiduciosi ancora oggi nell’impegno assunto dall’attuale primo cittadino, di prodigarsi affinché gli uffici tecnici comunali preposti esperiscano la gara d’appalto e si dia finalmente l’avvio ai lavori necessari. Intanto anche lo spettacolo di Sergio Vespertino ha fatto registrare il tutto esaurito in solo un giorno, lasciando fuori un gran numero di spettatori. Dato l’esiguità dei posti ed essendo gli spettacoli da noi circuitati sostenuti dal contributo della Regione Sicilia, non prevedono repliche se non ad intero carico della produzione, la quale cosa è impossibile se rapportata alla ristrettezza della capienza del teatro”.
