In giunta a sorpresa il rinnovo del dirigente di un settore al centro di inefficienze e scandali
“Continuità per non perdere i fondi del Pnrr”. Scelta fatta senza un atto di interpello
La decisione motivata con l’esigenza di spendere i fondi del Pnrr. Senza timone le Asp di Palermo
e Trapani.
Non si può correre il rischio di perdere i fondi del Pnrr per la Sanità siciliana.
Per questo motivo, il superburocrate deve rimanere al suo posto.
È questo il senso della delibera con la quale, oggi, la giunta di Renato Schifani confermerà al suo posto per altri due anni, fino al 7 maggio del 2027, il dirigente generale della Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino.
Una decisione con la quale l’assessora Daniela Faraoni prova a scrivere la parola fine su una querelle
che aveva surriscaldato gli animi della maggioranza, seppur a microfoni spenti. Ma che rischia
di aprire nuove crepe nel centrodestra a sostegno di Schifani.
La proroga a Iacolino, infatti, già da ieri pomeriggio rimbalzava di cellulare in cellulare. E dentro
Forza Italia e negli altri partiti non sono mancati i mugugni.
In molti hanno storto il naso anche sulla procedura. Iacolino, infatti, è un dirigente esterno alla pubblica amministrazione. Il suo rinnovo, sebbene presentato sotto la forma di un “differimento della data di scadenza” del contratto, avverrà saltando il passaggio dell’atto di interpello.
L’avviso col quale, cioè, la Regione chiede a tutti i dirigenti in possesso dei requisiti se intendono candidarsi a quel ruolo.
Nella delibera con cui verrà rinnovato il contratto, infatti, si fa riferimento solo al precedente atto
di interpello, quello del 2023, propedeutico alla prima nomina di Iacolino.
Nel corso di due anni, però, la platea dei dirigenti potenzialmente interessati a quella poltrona
può essere notevolmente mutata, anche in considerazione della recente rotazione che ha lasciato
fuori dalla guida dei dipartimenti molti burocrati esperti.
Ma l’assessora Faraoni, nella sua delibera, ricorda come quel dipartimento sia soggetto attuatore
di diversi interventi previsti dal Pnrr. «Sussiste, pertanto – si legge – la necessità di proseguire
nell’attuazione delle linee progettuali previste, senza che il rischio di rallentamenti dell’azione amministrativa possa compromettere il raggiungimento degli obiettivi assegnati, con conseguente
perdita delle relative risorse finanziari ». In realtà, gli ultimi dati sulla spesa del Pnrr in Sanità hanno
fatto emergere un netto ritardo nella spesa, oggetto di un recente vertice a Palazzo d’Orleans
e denunciato da un report molto dettagliato della Cgil che indicava nel 7,1 per cento la spesa complessiva a poco più di un anno dalla scadenza.
«Ben venga la conferma di Iacolino – commenta il responsabile Salute del sindacato, Renato Costa – se questo può servire, fin da domani, a chiudere anche le partite dell’Asp di Palermo e dell’Asp di Trapani, oltre ad avviare la contrattazione sindacale.
Gli operatori negli ospedali danno sempre il massimo e meritano certezze».
L’Asp di Palermo è senza manager ormai da più di tre mesi. Eppure, oltre a un budget di circa due
miliardi, gestisce circa 94 milioni di fondi del Pnrr.
Molti di questi, destinati alla costruzione della Case di comunità, in grave ritardo.
In questo caso, niente manager, dopo la “promozione” in assessorato di Faraoni. Uno stallo legato
alle trattative tra i partiti e alla vicenda di Trapani, dove il direttore generale Ferdinando Croce
un mese fa è stato solo sospeso per 60 giorni e non destituito, in attesa della relazione del ministero
della Salute.
Adesso, il rinnovo del contratto di Iacolino potrebbe riavviare le trattative. Fdi, ad esempio, potrebbe puntare all’Asp di Palermo, come risarcimento per il probabile addio di Croce. Alleati permettendo.
Da laRepubblicaPalermo
