Ogni anno, in media, la Regione siciliana spende dai 240 ai 330 milioni di euro dovuti alle cure sanitarie di residenti nell’Isola che scelgono di varcare lo Stretto per curarsi.
Il dato è emerso nell’ambito della presentazione, a Palazzo dei Normanni, della seconda edizione di “Curarsi in Sicilia”, progetto di comunicazione del portale Insanitas.it in sinergia con il dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale della Salute e con il supporto di Gilead e Merk.
Lo studio è stato condotto insieme alla società Innogea.
L’obiettivo dell’evento è stato quello di “far conoscere meglio alla popolazione siciliana, ma anche ai professionisti della medicina del territorio, i migliori centri di erogazione di servizi sanitaria presenti in Sicilia, sia per la diagnostica che per la cura delle patologie più diffuse, ma anche delle malattie rare”.
All’evento sono intervenuti, tra gli altri, Carolina Varchi, componente della commissione pari opportunità alla Camera; Giuseppe Laccoto, presidente della commissione Sanità all’Ars; Salvatore Iacolino, dirigente generale della pianificazione strategica e Giacomo Scalzo, dirigente generale del Dasoe; l’assessore alle pari opportunità del Comune di Palermo Mimma Calabrò; il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Toti Amato.
“In Sicilia abbiamo tantissime eccellenze nel campo della medicina, ha detto Giacomo Scalzo, una cosa che, a mio parere, è da migliorare è la comunicazione. La popolazione, presa un po’ dallo scoramento anche delle poche informazioni che circolano, decide di curarsi fuori dalla Sicilia perché ritiene di poter trovare migliori competenze. Queste campagne servono a fare dei passi in avanti significativi per aumentare la percezione positiva della nostra sanità”.

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