La Russa: «Adesso deve valutare». E il 10 febbraio voto alla Camera sulla sfiducia
Con la decisione della Cassazione di dichiarare la competenza della magistratura di Milano a giudicare Daniela Santanchè, imputata per truffa aggravata all’Inps, potrebbe essere vicino l’addio della ministra del Turismo al governo.
La scelta della Suprema Corte di rigettare la questione della competenza territoriale in favore di Roma sollevata dalla difesa che, con l’avvocato Nicolò Pelanda, ora attacca i giudici per aver appreso in anteprima dalla stampa l’esito della camera di consiglio, non rallenta il procedimento.
Che altrimenti avrebbe dovuto fare un passo indietro e tornare alla fase della chiusura indagini.
Infatti, l’udienza preliminare riprenderà il prossimo 26 marzo e potrebbe chiudersi entro maggio, ma ancor prima c’è un’altra scadenza: quella del 10 febbraio, quando la Camera dei Deputati si riunirà per discutere la mozione di sfiducia del M5S nei confronti dell’ex proprietaria del Twiga e fondatrice di Visibilia, il gruppo da cui è uscita ma che le sta creando parecchi guai.
La votazione sarà palese. E il passaggio potrebbe diventare cruciale – si ragiona in alcuni settori della coalizione perché potrebbe esporre la maggioranza ad un voto di fiducia che blinderebbe un esponente del governo che di lì a poco, però, potrebbe essere rinviato a giudizio, come
possibile conseguenza, portarlo comunque alle dimissioni.
Un teorico cortocircuito che potrebbe essere superato anticipando politicamente certe decisioni, si sottolinea.
Di rientro a Milano dall’Arabia, dove si è recata per la prima tappa in terra saudita del veliero Amerigo Vespucci, Santachè ha dunque molto su cui riflettere. «Non mi dimetto, vado avanti» aveva detto nei giorni scorsi, salvo poi fare precisare «se me lo chiede Meloni me ne vado» di
fronte all’irritazione del suo parti to, Fratelli d’Italia, e sembra anche di Palazzo Chigi, per queste dichiarazioni, smentite, anche dopo la pubblicazione dell’audio sui siti dei quotidiani.
Adesso, però, la questione è diversa, perché ci sono tempi più certi sull’iter della vicenda giudiziaria.
Non è un caso che il presidente del Senato Ignazio La Russa, da sempre vicinissimo alla ministra e compagna di partito, di cui è amico, definisca la decisione della Cassazione un «elemento di valutazione ». «Credo che Daniela, quando ha detto che avrebbe valutato, può darsi che valuti anche questo» ha aggiunto. Molti, dentro FdI, lo interpretano come un segnale di un crescente isolamento per Santanchè.
