Si avvicina il fallimento di un’altra delle società del gruppo del bio-food un tempo guidato dalla ministra Daniela Santanchè e dall’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro. Si tratta di Ki Group Holding spa, per la quale a breve si aprirà la procedura della liquidazione giudiziale, come è già accaduto, nel gennaio del 2024, per Ki Group srl e lo scorso dicembre
per Bioera spa.
Fallimenti in serie che, tra l’altro, possono portare a nuove grane giudiziarie per la senatrice di FdI, già a processo per falso in bilancio e che rischia un altro rinvio a giudizio per truffa aggravata all’Inps in due filoni distinti del caso Visibilia. E’ già indagata, infatti, per bancarotta per il fallimento di Ki Group e un’accusa analoga potrebbe arrivare pure dopo il crac di Bioera, mentre si attende in Procura la relazione del liquidatore.
Intanto, la strada è segnata anche per la holding del gruppo.
La pm Marina Gravina, titolare delle indagini, con il collega Luigi Luzi, sul pacchetto delle ex società di Santanchè, ha insistito per la liquidazione giudiziale, una richiesta avanzata da tempo, mentre i legali della società si sono rimessi alla decisione del giudice Francesco Pipicell, che pare scontata.
Lo stesso giudice, infatti, aveva fissato l’udienza di ieri per discutere «l’inammissibilità della domanda di accesso» al concordato in bianco e l’istanza di apertura della procedura fallimentare per Ki Group Holding.
Quasi sei mesi fa la spa, tramite i suoi avvocati, aveva chiesto un concordato in bianco e nuove misure di protezione, assicurando che entro 60 giorni sarebbe stato presentato un «piano di salvataggio»: sosteneva di avere la disponibilità di un investitore in modo da rimettere in sesto i
conti.
Già allora per la Procura di Milano, diretta da Marcello Viola, e per l’Agenzia delle Entrate, che lamentava un debito con il fisco di circa 400 mila euro e che ha presentato una propria istanza di fallimento, doveva essere, invece, aperta la liquidazione. Il termine concesso dal Tribunale fallimentare era stato, poi, prorogato fino allo scorso 22 aprile.
La società, però, nel frattempo non ha depositato, come si legge negli atti, «né la proposta, né il piano di concordato, né il ricorso per omologa dell’accordo di ristrutturazione» o altro «strumento di regolazione della crisi». Da qui l’avvio previsto della liquidazione giudiziale. Tra i maggiori creditori di Ki Group Holding ci sono il fallimento di Bionature, società sempre del settore alimentare che un tempo faceva parte di Bioera, e il fallimento di Penta Trasporti.
Per Santanchè, tra l’altro, una precedente imputazione di bancarotta era andata in archiviazione, su richiesta dei pm, nella prima tranche dell’inchiesta sul gruppo editoriale Visibilia, perché la Editore spa si era salvata dal crac e poi era finita in amministrazione giudiziaria, decisa dal Tribunale
civile su causa intentata da un gruppo di piccoli azionisti, rappresentati da Giuseppe Zeno e assistiti dall’avvocato Antonio Piantadosi.
