In una società sempre più social comunicare è diventato molto più semplice.
Chi ricopre un ruolo istituzionale ben preciso, ha il sacrosanto dovere di comunicare al popolo le cose belle, più facile, ma anche le cose brutte, più difficile.
I politici comunicano per vari motivi, per annunciare proprie iniziative, per renderci partecipi di successi, politicamente parlando, raggiunti o da raggiungere.
Raramente si legge o si sente un politico ammettere un fallimento proprio o della propria coalizione, se qualche volta è successo, ovviamente la colpa è stata sempre di altri o di chi li ha preceduti.
Ma anche questo ultimamente a Caltanissetta non c’è, come non c’è l’acqua.
Tutto questo silenzio stride con i primi giorni di questa nuova legislatura, dove non passava giorno, alcune volte anche più volte a giorno, dove si vedevano video e foto di coloro che si stavano prodigando per cercare di tamponare la crisi idrica.
Se all’ex sindaco Gambino qualcuno , in periodo Covid, rimproverava le dirette quotidiane, con il il giusto distinguo tra le due situazioni, bisogna riconoscergli almeno che i cittadini erano costantemente informati.
Oggi apprendiamo le notizie, i ritardi, le turnazioni, l’acqua poco pulita etc., solo grazie ai tanto disprezzati social, disprezzati da chi, in funzione di quel che si pubblica, non ne esce bene.
Ancor più sorprendente è il silenzio di tutta la parte politica.
Sorge un dubbio. Ma questi signori vivono tutti in una zona dove l’acqua non manca mai, dove sono anche isolati dal contesto cittadino e dove non sentono la disperazione dei loro rappresentati ?
Molti di questi li hanno pure votati, ed oggi sono delusi non solo dai loro silenzi ma anche e soprattutto dalla loro assenza o vicinanza ai cittadini che raccoglievano le firme e firmavano per chiedere una più equa distribuzione.
Mentre le Tv regionali e nazionali, cosi come anche alcune testate locali hanno rimbalzato la notizia, più e più volte, ed altre lo faranno a giorni, loro hanno fatto finta di non sapere e di non vedere.
Peccato che nessuno di loro è venuto ad ascoltare le tantissime esperienza che i nisseni hanno raccontato, in alcuni casi si sono sentite racconti commoventi e storie che i nostri nonni raccontavano come avvenute nel dopoguerra.
Meno se ne parla è meglio è, si perchè, come sosteneva qualcuno, se non se ne parla, il problema non esiste, se invece c’è chi ne parla, viene accusato di creare malessere e malumore.
I cittadini li hanno eletti per essere rappresentati e difesi, adesso devono prendersi carico di questa responsabilità, voluta fortissimamente da loro, nessuno li ha costretti, o quantomeno rispondere e dire alla città come si stanno muovendo e a cosa andiamo incontro. Sapere anche se si sta lavorando a ripulire le dighe e gli invasi, se si sta provvedendo a riparare le condutture, che nel mentre disperdono litri e litri di acqua.
Sperare che cominci a piovere per tacitare tutto, la vedo molto difficile, ci vorranno mesi e mesi prima che la situazione torni alla normalità, per noi, non certo per un paese civile.
Se non hanno soluzioni, si muovano e gettino la spugna.
“Se c’è un problema e non si hanno le soluzione, il vero problema sono loro”. Ad Maiora