La deputata forzista e il leader autonomista critici per la gestione dell’emergenza
«Chiunque dovesse riuscire a risolvere la crisi idrica, sarà il prossimo presidente della Regione».
Il tema, al centro del dibattito delle segreterie dei partiti, è anche l’unica cosa su cui il centrodestra siciliano, al momento, è d’accordo. Non solo Finanziaria, sottobosco delle partecipate, Province, contributi alle associazioni amiche. Come se non bastassero i fronti già aperti, adesso anche la crisi idrica spacca la maggioranza. Anzi, diventa la madre di tutti i dossier dell’agenda politica regionale: lì, sostengono a taccuino rigorosamente chiuso diversi ras dei voti del centrodestra, si gioca la partita per la prossima leadership con vista su Palazzo d’Orleans.
Mentre Renato Schifani fa scudo attorno al superburocrate Salvo Cocina finito al centro della
bufera prima per la rissa coi sindaci dell’Ennese e poi per l’occupazione del potabilizzatore dell’Ancipa, cresce il malumore tra gli alleati per la gestione dell’emergenza.
Si punta a Cocina per colpire il governatore. Non a caso il capogruppo di Italia Viva alla
Camera, Davide Faraone, li attacca contestualmente: «Sono come i Jalisse (che hanno brindato
alla 28esima esclusione da Sanremo, n.d.r.), festeggiano per le precipitazioni. L’unica soluzione
che prospettano è la danza della pioggia».
Non che le prime avvisaglie non si fossero già viste: il malcontento che serpeggia da mesi ha
portato al diniego da parte del governo Meloni alla richiesta di Schifani dei poteri straordinari
per realizzare i nuovi dissalatori.
I cui lavori, non a caso, sono stati affidati alla struttura commissariale nazionale guidata da Nicola Dall’Acqua. Adesso a rincarare la dose sono gli autonomisti di Raffaele Lombardo: l’ex governatore di Grammichele ha riunito il comitato provinciale di Enna che ha parlato di «drammatiche criticità» a proposito della crisi, esprimendo «piena solidarietà» ai sindaci insorti.
Pensiero condiviso anche dalla forzista Luisa Lantieri, andata fino al potabilizzatore a manifestare vicinanza: «Il tema è molto serio, non può scoppiare la guerra dei poveri – osserva la vicepresidente dell’Ars – Non avere l’acqua significa anche non avere la possibilità di usare i riscaldamenti.
E domenica nevicava. Sia chiaro: non è un attacco a Schifani e nemmeno a Cocina. Ma stiamo
parlando di una popolazione anziana. Tra l’altro, in molti casi è gente che non ha i serbatoi, non
è abituata, perché qui l’acqua non era mai mancata».
E se chi ha parlato col governatore lo descrive furibondo per la presenza della forzista sul palcoscenico di Fabio Venezia, ad attaccare il deputato dem è il capogruppo forzista Stefano Pellegrino: «Usa toni irresponsabili e compie atti inaccettabili, di cui ovviamente si assume ogni responsabilità in ogni sede. Di fronte alla crisi idrica dovuta alla carenza di piogge, chi governa e
chi ha responsabilità amministrative è chiamato a fare scelte che tengano conto di tutte le necessità di tutte le comunità, utilizzando al meglio le risorse disponibili».
Parole contro cui si scaglia tutto lo stato maggiore del Pd, dal segretario Anthony Barbagallo
al capogruppo in Assemblea regionale Michele Catanzaro, fino ai deputati Valentina Chinnici e
Mario Giambona.
Ma l’atto d’accusa maggiore nei confronti di Pellegrino arriva invece dalla collega Lantieri: «Non si deve permettere, perché anche io sono di quel partito e lui non deve parlare a nome di Forza Italia. L’avvocato, se vuole, vada a farlo in tribunale. I sindaci sono il front office di ogni emergenza, subiscono una pressione enorme». I posizionamenti in vista delle prossime
Regionali sono ai nastri di partenza.
Da laRepubblicaPalermo 03-12-24