Oggi, giovedì 13 novembre, alle 18:30, in Piazza Garibaldi a Caltanissetta, si svolgerà il sit-in organizzato da “Futura – Costruiamo insieme la Città” per rivendicare il diritto alla dignità e chiedere le dimissioni del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
L’iniziativa, che segue una manifestazione simile come quella di Palermo, di qualche giorno fa, va oltre una semplice espressione di dissenso.
Anche se gli organizzatori e i partecipanti sanno bene che un sit-in non porterà magicamente alle dimissioni del Presidente, il suo valore simbolico e politico è davvero importante e significativo.
Sarà un chiaro segnale da parte di una parte della politica locale e dei cittadini che non possono più tollerare questo modo di fare politica in Sicilia.
Questo incontro, però, sarà anche una vera e propria prova per l’opposizione locale, in quanto, al di là del manifestare, c’è da dimostrare unità e da che parte si sta.
Vedremo chi parteciperà, ma l’attenzione sarà rivolta soprattutto a chi non ci sarà, a meno che non ci siano imprevisti “imprevedibili”, che, come sappiamo, possono sempre accadere.
Un’assenza, se non giustificata da motivi oggettivi, potrebbe essere vista come un segnale, una sorta di “strizzata d’occhio”, l’ennesima, alla maggioranza, che confermerebbe alcuni sospetti che abbiamo già sollevato in altri articoli, magari in cambio di qualche promessa o favore già ricevuto o da ricevere.
Sarà quindi anche un’opportunità per capire se chi siede all’opposizione lo fa con vera convinzione o se, in fondo, preferisce mantenere un piede in due scarpe.
Ovviamene i rappresentanti del centrodestra non parteciperanno alla manifestazione, continuando a rimanere in silenzio di fronte ai numerosi scandali che si susseguono a Palermo, così come nulla si sa di certo, sui possibili interventi da apportare in Giunta, anche se le voci sono tante.
C’è un altro aspetto che è poco piacevole.
Fare qualche battuta e scherzare può essere un modo per alleggerire l’atmosfera del Palazzo, ma quando il bersaglio è una forma legittima di protesta, un atto democratico, forse sarebbe meglio evitarlo, dimostra solo arroganza.
Chi usa certe battute, che suonano come prese in giro, ma si sa spesso il riso abbonda…………, dovrebbe rendersi conto che la vera ironia da fare non sta nell’organizzare una protesta “simbolica”, ma sta nel rimanere in silenzio di fronte a così gravi scandali che minano la fiducia nelle Istituzioni.
Il sit-in è un gesto dimostrativo, ma porta con sé il coraggio di denunciare e come dice il vecchio adagio: “Ride bene chi ride per ultimo”.
Alla fine scopriremo chi avrà davvero motivo e voglia di ridere. Ad Maiora
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