È una frase che sentiamo spesso pronunciare, un sentimento che molti di noi provano, un’eco amaro che risuona nell’anima di fronte a un mondo che sembra sempre più perso in un labirinto di indifferenza e opportunismo.
Siamo stanchi dei ruffiani, di coloro che tessono lodi immeritate per un tornaconto personale, e dei tornacontisti in generale, che misurano ogni azione con il metro del proprio esclusivo vantaggio.
Siamo stanchi di chi non spende una singola parola per il bene comune, per quella solidarietà che dovrebbe essere il fondamento di ogni società civile.
Ancora più stanchi davanti all’atteggiamento di chi non fa altro che criticare chi si impegna, chi cerca di fare la differenza, mentre allo stesso tempo stima e loda chi nulla fa per risollevare una situazione o una città che muore giorno dopo giorno.
È un assurdo paradosso, anzi crudele, dove l’incapacità e l’apatia vengono premiate, mentre l’iniziativa è denigrata.
Si preferisce discutere per giorni di un’antenna, che adesso non c’è più, probabilmente perché poco si è fatto concretamente per salvarla, dedicando energie spropositate, o si parla del clado e di altre cose del tutto momentanee e passeggere, mentre problemi ben più gravi, che affliggono la nostra comunità, vengono ignorati o, peggio, minimizzati ed elusi, quasi nascosti.
Fa male vedere chi si svende per un incarico, per una misera mancetta, sacrificando principi e dignità in cambio di un vantaggio personale.
Se siamo arrivati a questo punto, se continuiamo a credere a chi ci distrae con futili divertimenti per impedirci di pensare ai reali problemi che ci affliggono, allora sì, siamo messi davvero male.
Questa non è solo stanchezza, è vera “disperazione” e consapevole preoccupazione di essere arrivati ad un punto di non ritorno.
Ma c’è una parte in molti di noi che non si arrende, che non si lascia abbindolare dal canto delle sirene, dalla furbizia di taluni, dell’apatia e della rassegnazione.
Ed è proprio quella parte che deve trovare la forza di reagire, di trovare il coraggio di dire le cose che non vanno senza paure e timori reverenziali.
Non possiamo permetterci di restare in silenzio, specialmente chi ricopre una posizione di rilievo e svolge un ruolo importante nella società, in questi casi è un preciso dovere.
Dobbiamo farlo per i nostri figli, non possiamo permettere che ci rinfaccino, un domani, di non aver fatto nulla per cambiare le cose, di non aver seminato la speranza per le future generazioni.
Se abbiamo ancora un briciolo di amor proprio e dignità, un senso di responsabilità verso chi verrà dopo di noi, allora abbiamo il sacrosanto dovere di tirarli fuori e lottare.
La stanchezza è un sentimento passeggero, una reazione fisiologica a uno sforzo, ma ciò che resta, ciò che non svanisce con il riposo, è il rimpianto di non aver agito, di non aver provato a fare la differenza e contribuire a far qualcosa per cambiare un andazzo negativo.
La stanchezza passa, ma il resto no, dobbiamo ricordarcelo e agire di conseguenza anche perchè non è troppo tardi per dare una scossa, in questo caso vitale.
Oggi a Caltanissetta ci sarà l’evento clou dell’anno, ben venga ci mancherebbe altro, e tutti si dimenticheranno di tutto, ma il tempo scorre inesorabile, come le nostre vite che rischiano, spente le luci, di rimanere “vuote”.
E domani si torneranno ad affrontare i soliti e vecchi problemi della città con il solito atteggiamento della serie, “qua siamo, che possiamo farci” non capendo, o non volendo comprendere, che tutto dipende da noi e dalla nostra forza, coraggio e volontà di dire “basta, ci siamo stancati”
Perché quando perderemo tutto, quando la nostra città sarà un deserto, allora saremo “stanchi” dell’esserci “riposati” un tantino troppo, ma ormai sarà purtroppo troppo tardi.
“La Vita è adesso”. Ad Maiora
Per rimanere aggiornato sulle ultime notizie locali segui gratis il canale WhatsApp di Caltanissetta401.it https://whatsapp.com/channel/0029VbAkvGI77qVRlECsmk0o
Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.
