La vicenda è stata ricostruita dal deputato La Vardera durante la sua rubrica “Onorevoli inchieste”: a denunciare quanto avvenuto due ex componenti del suo staff. La replica: “Amareggiato per la violenta e incomprensibile aggressione ricevuta, danneggiata in grave modo la mia immagine”
“Ci prova con le ragazze, le adesca per poi… con la cosa io ti faccio il contratto, io sono il tuo deputato, tu sei la mia assistente devi venire a letto con me… con me lo ha fatto. Qualcuna cede perché ha bisogno di lavorare, ma non è il mio caso”. È un’ex collaboratrice parlamentare a raccontare, con la voce camuffata da un software, della presunta abitudine di un deputato ad allungare le mani sulle assistenti, tentando con loro avances di natura esplicitamente sessuale. E quel deputato che siede a Montecitorio sarebbe l’agrigentino Calogero (Lillo) Pisano. La vicenda è ricostruita dal deputato regionale e giornalista Ismaele La Vardera nella sua rubrica “Onorevoli inchieste”, che ha raccolto appunto il racconto di due ex assistenti di Pisano, che milita oggi in Noi Moderati ma venne eletto in Fratelli d’Italia salvo essere sospeso dal partito per le frasi inneggianti al fascismo e al nazismo che aveva, anni prima, pubblicato sui social.
Lillo Pisano, annunciando di aver già dato mandato ai suoi legali per tutelare la sua moralità e onorabilità, replicando, s’è detto “amareggiato per la violenta e incomprensibile aggressione ricevuta da parte del deputato regionale Ismaele La Vardera il quale, utilizzando le inventate dichiarazioni di due mie ex collaboratrici, ha diffuso – ha scritto Pisano – una calunnia che sta danneggiando in grave modo la mia immagine oltre che ferire la mia dignità e infangare la funzione”.
Entrambe le donne, una delle quali ha anche accettato di denunciare con il proprio volto quanto avviene, hanno raccontato innanzitutto che Pisano non avrebbe pagato loro quanto dovuto per la collaborazione svolta. Tutte e due si sono rivolte ai legali dopo aver tentato, pare, di trovare una soluzione di natura extragiudiziale e, in un caso la questione, si sarebbe conclusa con un decreto ingiuntivo che avrebbe già iniziato a produrre i suoi effetti grazie un pignoramento. Ma non è tutto qui. La ricostruzione offerta a La Vardera tocca un altro tema: entrambe le donne, in circostanze diverse, hanno infatti spiegato che Pisano avrebbe avuto atteggiamenti controindicati nei loro confronti. “Cercava un approccio, con un fare subdolo – dice a microfono Loredana Limblici – faceva delle avances, quasi un approccio sessuale”. “Eravamo a casa sua per la stipula del contratto e ha provato a baciarmi, ad abbracciarmi”, ha aggiunto l’altra donna.
La Vardera ha quindi tentato di raccogliere una dichiarazione di Pisano, raggiungendolo presso un bar di Agrigento dove è solito incontrare i suoi sostenitori. Il parlamentare prima ha risposto sulle vicende del mancato pagamento delle somme dovute alle collaboratrici, spiegando che la vicenda si stava definendo, ma poi ha tentato di sottrarre il cellulare di La Vardera con cui lo stava riprendendo spiegando di voler “essere tutelato” dal proprio legale e definendo gravi le affermazioni dell’ex Iena: “Non te lo permetto, sono cose gravi, lo smentisco categoricamente”, sono tra le frasi dette in momenti concitati.
Pisano non ci sta: “Diffusa una calunnia, mi difenderò nelle sedi opportune”
“Sono allibito e amareggiato per la violenta e incomprensibile aggressione ricevuta da parte del deputato regionale Ismaele La Vardera il quale, utilizzando le inventate dichiarazioni di due mie ex collaboratrici, ha diffuso una calunnia che sta danneggiando in grave modo la mia immagine oltre che ferire la mia dignità e infangare la funzione che pro tempore rappresento – ha scritto il deputato Lillo Pisano -. Se è vero che vi sia stato un contenzioso giuslavorativo con le due signore, peraltro in via di risoluzione già dal mese di febbraio, smentisco invece categoricamente, quanto asserito dalle ex collaboratrici rispetto ad ‘atteggiamenti e avances’ e a presunte richieste di prestazioni sessuali in cambio di un contratto di lavoro. Nulla corrisponde al vero, non comprendo le ragioni di tali invenzioni e intendo portare l’intera vicenda nelle opportune aule giudiziarie, per mettere ognuno davanti alle proprie responsabilità e avere giustizia. Per questo – conclude Pisano di ‘Noi Moderati’ – ho dato mandato ai miei legali per avviare, in ogni sede, i procedimenti a tutela della mia moralità e onorabilità”.
Fonte AhrigentoNotizie
