“Servire e non servirsi” è stata una delle massime più celebri del sacerdote e politico siciliano, omonimo titolo dell’opera dell’artista Lillo Giuliana inaugurata oggi a Caltanissetta
Don Luigi Sturzo è ancora oggi un importante punto di riferimento per la storia democratica del nostro Paese grazie all’attualità del suo pensiero e a una visione politica delle istituzioni sempre al servizio del bene comune. Nel corso di questa mattina, nella piazzetta a lui intitolata all’angolo fra via Kennedy e via De Gasperi, si è tenuta una breve cerimonia di svelamento di un monumento dedicato proprio al sacerdote nato a Caltagirone.
L’opera d’arte, dal titolo “servire e non servirsi”, come recita lo stesso celebre motto di Don Sturzo, inciso anche in una delle sale di Palazzo del Carmine antistanti l’Aula Consiliare che porta il suo nome, è stata ideata dall’artista nisseno Lillo Giuliana. Il monumento si colloca all’interno dell’iniziativa dell’Associazione Luigi Sturzo APS e del graduale intervento nell’area, realizzato grazie ai fondi del Bilancio Partecipativo 2023.
Questo è un modo per esprimere la nostra gratitudine a Luigi Sturzo, elevando una stele alla sua memoria – ha dichiarato Stefano Vitello, presidente dell’Associazione Luigi Sturzo di Caltanissetta, promotrice della realizzazione.
Temi come la tutela del lavoratore, il riconoscimento del voto femminile, la nascita di un’ Europa unita, il popolarismo, sono stati sollevati anche grazie al suo attivismo. Il suo motto, che dà il titolo all’opera, deve fungere da monito e stimolo per le istituzioni, rifuggendo da modalità affaristiche e personalismi che turbano la democrazia e allontanano la partecipazione civica. Questo non vuole essere un semplice monumento commemorativo, ma innanzitutto partecipativo, perché possa sollevare la coscienza civica di ciascuno di noi.
Oggi vogliamo manifestare disegni di speranza per gettare nelle nuove generazioni semi di orgoglio civico”.
Il Prefetto di Caltanissetta Licia Donatella Messina, l’assessore Guido Delpopolo e il magistrato Gaspare Sturzo, pronipote di don Luigi, hanno svelato l’opera d’arte alla presenza del Questore di Caltanissetta e delle Forze dell’Ordine, del Vicario generale della Diocesi di Caltanissetta, della giunta comunale, della Direzione II del Comune di Caltanissetta e dei cittadini che hanno partecipato alla cerimonia.
“La famiglia Sturzo ha dato tanto all’Italia e alla Sicilia: ricordo anche l’importanza del contributo del fratello Mario, Vescovo di Piazza Armerina – ha esordito il Prefetto Licia Donatella Messina.
“Don Luigi Sturzo è stato un antifascista, pagando a caro prezzo il suo attivismo con l’esilio. Non ha rinunciato mai ai suoi ideali e ha sollecitato la popolazione siciliana a essere più partecipe, coniugando i principi del cattolicesimo con l’impegno attivo per il territorio. Sono figure che vanno ricordate ed esaltate, perché l’insegnamento che ne deriva possa continuare a essere concreto nell’attività quotidiana delle istituzioni”.
“Porto il saluto del sindaco, di cui oggi faccio le veci, per rendere omaggio a una delle figure più di rilievo della storia democratica italiana – ha dichiarato l’assessore Guido Delpopolo.
Siamo contenti come Amministrazione di vedere tanta gente, perché questi momenti vanno condivisi con tutti i cittadini. Luigi Sturzo è stato un parroco e un sindaco, che grazie ai valori cristiani e al proprio impegno per la collettività ha ideato una visione politica diversa, che ci auguriamo possa trovare ancora casa all’interno istituzioni. Siamo lieti di riscontrare ancora l’importanza dello strumento del Bilancio Partecipativo, poiché questo progetto è stato partorito dai cittadini e votato dagli stessi, un segno di partecipazione attiva che intendiamo ulteriormente valorizzare”.
Mons. Onofrio Castelli, Vicario generale della Diocesi di Caltanissetta, ha evidenziato come don Luigi Sturzo abbia vissuto “tempi traumatici, raccogliendo il desiderio del cattolicesimo italiano di essere presente”.
“Buoni cristiani e onesti cittadini diceva don Bosco prima di lui, una sorta di doppia cittadinanza che esprime un’apertura all’impegno sociale che don Luigi Sturzo ha valorizzato con spirito libero e autentico. Il cristiano è tale solo se presente nel mondo” – ha sottolineato Monsignor Castelli.
Il magistrato Gaspare Sturzo ha posto l’accento sui “diritti e libertà promosse da don Sturzo, come il suffragio universale, il diritto all’istruzione, le libertà di stampa, di culto e di opinione, per cui molti sacerdoti sono stati esiliati o uccisi durante il regime fascista” ma anche sui valori della politica come “il sacrificio, la gratuità del servizio e la ricerca del bene comune”.
L’artista Lillo Giuliana ha spiegato il significato degli elementi che compongono l’opera: “Ho voluto evidenziare principalmente il concetto di verticalità: ha il significato dell’ ascesa e dell’aspirazione verso ideali elevati, un cammino verso la giustizia e il bene comune.
La finestra sulla sommità rappresenta l’apertura verso il mondo. Il panneggio bianco, simbolo di purezza e innocenza, ricorda l’impegno totale al servizio dei cittadini. L’incisione ‘servire e non servirsi’ è come un monito, una guida, per chi si avvicina all’opera e per chi vuole coglierne il senso. La barra di acciaio che l’attraversa simboleggia la forza, la tenacia e la determinazione necessarie per raggiungere gli obiettivi. I tre elementi ai piedi, sono le sfide che Don Sturzo ha dovuto affrontare e superare.
La stele, oltre a commemorare Don Luigi Sturzo, vuole rappresentare un invito per noi tutti a interagire con l’opera, a riflettere sul significato dei simboli, a farla propria affinché ci si impegni per una società migliore”.
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