Giovedì le decisioni dei giudici sui trasferimenti oltre i confini nazionali
Impennata di sbarchi a gennaio, mentre il Cassiopea è atteso per stamani al porto di Shengjin, in Albania, dove farà scendere i 49 migranti selezionati per essere sottoposti alla procedura accelerata di frontiera.
Il governo spera nell’effetto deterrenza, ma prima bisognerà vedere se – contrariamente a quanto avvenuto nelle due precedenti occasioni – i giudici convalideranno il trattenimento dei richiedenti
asilo nel centro di Gjader.
Giovedì le decisioni dei giudici sui trasferimenti oltre i confini nazionali
Mentre il 2024 ha fatto registrare un netto calo di arrivi (66mila, contro i 157mila dell’anno precedente), il 2025 è dunque iniziato con una ripresa delle partenze, soprattutto dalla Libia.
Nei primi 27 giorni di gennaio – indicano i dati del Viminale – sono sbarcate 3.074 persone, con un aumento del 136% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando via mare ne
giunsero 1.305.
Solo nello scorso fine settimana, complici le condizioni meteo favorevoli, circa 1.500 stranieri sono approdati sulle coste italiane.
A Lampedusa il maggior numero di eventi. Pakistani (525), bengalesi (321), egiziani (206) e siriani (119) i più numerosi tra gli sbarcati.
I minori non accompagnati sono stati 221.
Critica l’opposizione. «Nonostante lo spot di quasi un miliardo di euro» con i centri in Albania, osserva il leader M5S Giuseppe Conte, il governo e la maggioranza «stanno fallendo: hanno detto che avevano le soluzioni ed in questi primi giorni del 2025 «siamo a +135% di sbarchi».
A bordo del pattugliatore della Marina militare in viaggio verso l’Albania ci sono bengalesi (in maggioranza), egiziani, ivoriani e gambiani, intercettati in acque internazionali a sud di Lampedusa.
Provengono tutti da Paesi inseriti nella lista di quelli “sicuri”.
Nell’hotspot “italiano”di Shengjin i richiedenti asilo saranno identificati e faranno uno screening medico approfondito (se saranno riscontrate condizioni di vulnerabilità verranno portati in Italia come è avvenuto in qualche caso nei due precedenti trasferimenti in Albania, ad ottobre e novembre scorsi).
Verranno quindi trasferiti nell’altro centro sottoposto alla nostra giurisdizione, quello di Gjader, ad una ventina di chilometri di distanza, sulla base del trattenimento disposto dal questore di Roma.
I giudici della Corte d’appello della Capitale dovranno poi decidere, nel giro di 48 ore, se convalidare o meno il trattenimento.
Entro giovedì, dunque, dovrebbe esserci il responso. Nelle altre occasioni i magistrati hanno sospeso la convalida per tutti i migranti trattenuti, rimandando alla decisione della Corte
di giustizia europea in materia di Paesi sicuri attesa per il 25 febbraio e gli stranieri sono stati quindi portati in Italia.
Riccardo Magi (+Europa) attacca il governo, che «forza la mano senza attendere la pronuncia della Corte di giustizia Ue, che avrebbe dovuto dare un elemento di chiarezza interpretativo
definitivo: in pratica, siamo di fronte a un nuovo tentativo dell’esecutivo di andare allo scontro con la magistratura ».
Per Andrea Casu (Pd) «l’operazione Albania è già fallita, è un enorme spreco di risorse pubbliche per costringere alcuni migranti a fare avanti e indietro per il Mediterraneo».
Colpisce, intanto, il bilancio dell’ultima tragedia del mare, con un’imbarcazione naufragata domenica in zona Sar maltese: sono stati recuperati i cadaveri di due bimbi, di due e tre anni e vi sarebbero due dispersi, tra cui un bimbo di un anno.
Da La Gazzetta del Sud
