Il presidente ucraino non commenta la voce di una richiesta alla Casa Bianca di missili Tomahawk capaci di colpire Mosca: “Questione delicata”
Secondo Zelensky Putin non si accontenterà dell’Ucraina, aprirà un nuovo fronte in Europa.
Dove, nessuno lo sa. Ma secondo il presidente ucraino i segnali ci sono già: droni nei cieli di Danimarca, Polonia e Romania, caccia russi sopra l’Estonia, incursioni che sembrano prove generali di un conflitto allargato.
Parlando da Kiev dopo l’incontro con Donald Trump all’Onu, Zelensky ha accusato il Cremlino di “testare” le difese della Nato.
Ha ricordato che a inizio mese 92 droni erano stati intercettati in rotta verso la Polonia: 19 hanno comunque sconfinato, quattro abbattuti da Varsavia.
“L’Italia potrebbe essere la prossima. Vedete Norvegia, Danimarca. Ci sono segnali dalla Svezia. Ci sono rumeni, polacchi, i paesi baltici. Noi siamo in guerra, loro no”, ha detto, sottolineando la differenza di preparazione. E ha annunciato che delegazioni di Paesi europei arriveranno in Ucraina per addestrarsi contro gli attacchi aerei russi: “Siamo pronti a condividere la nostra esperienza”.
Se Trump parla di un’Ucraina vincente, Zelensky evita di commentare la voce più scottante, quella di una richiesta alla Casa Bianca di missili Tomahawk capaci di colpire Mosca. “Questione delicata”, si è limitato a dire.
Fonte Agenzia Dire www.dire.it
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