Gli eletti – e non solo – dei 5stelle aspettavano novità nero su bianco da dicembre, cioè dalla Costituente.
E ora, dopo diversi (ufficiosi) rinvii, ci siamo. Giuseppe Conte ha convocato per questa mattina alle 11 il Consiglio nazionale, sorta di Politburo del Movimento, per discutere del varo delle nuove regole sui mandati elettivi, e quindi del via libera al terzo mandato, “sdoganato ” dal simil-congresso dei 5stelle di cinque mesi fa a Roma.
Vicepresidenti, capigruppo e vari altri dirigenti del Movimento discuteranno con il presidente del M5S delle nuove regole, già vidimate dal comitato di garanzia, composto da Roberto Fico, Virginia Raggi e dall’ex senatrice Laura Bottici. I tre veterani avevano rimandato a Conte l’impianto delle nuove norme, con piccoli aggiustamenti, già settimane fa, ma l’ex premier ha allungato i tempi per un’ulteriore riflessione.
Sa che questo è un passaggio epocale per il Movimento, per cui la regola dei due mandati era il primo dei totem, e vuole la massima condivisione sulle nuove regole.
Per questo cercherà l’appoggio del Consiglio, e poi in serata incontrerà i parlamentari in assemblea congiunta. In caso di ulteriori modifiche, rimanderà le norme al comitato. Ma l’obiettivo è far votare gli iscritti sul web sulle nuove regole – racchiuse nel Codice etico – tra questa e la prossima settimana.
Ma cosa prevedono le norme? Stando alle indiscrezioni, saranno basate su una serie di deroghe, in linea con le indicazioni date dalla base proprio nella Costituente.
Di sicuro gli eletti con alle spalle due mandati potranno candidarsi come sindaci e presidenti di regione.
Via libera quindi alla candidatura di Fico in Campania. E ok retroattivo anche al deputato sardo Emiliano Fenu, che sta svolgendo il secondo mandato alla Camera, ma che domenica correrà ugualmente come candidato sindaco a Nuoro. Per rientrare in Parlamento o in Regione per la terza volta servirà invece l’apposita deroga dei vertici. Molto probabile che sia previsto lo stop and go (cioè la possibilità di ricandidarsi dopo cinque anni fuori dalle Camere).
Mentre sembra sia saltata la norma che distingueva tra sindaci e consiglieri comunali di centri-medio piccoli e quelli delle città metropolitane. Tradotto: non dovrebbero esserci ostacoli per ricandidare Raggi e Chiara Appendino, già di fatto al loro terzo mandato, ma per le regole del Movimento al secondo, visto che il primo da consigliere comunale non si conta, per la norma del mandato zero.
Da ilFattoQuotidiano
