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Interruzioni e silenzi, 6 giorni, solo sulla carta, e zone da guinness, 171 giorni senza acqua corrente

Last updated: 28/11/2024 9:30
By Sergio Cirlinci 227 Views 6 Min Read
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Come ha scritto qualcuno sui social “Ad ogni interruzione che avviene, penso al sindaco Tesauro”

Ad essere sinceri lo pensiamo tutti, specialmente chi lo conosce e sa che è una brava persona.

Purtroppo una cosa è essere un cittadino qualsiasi, altra cose è esserne il primo, specialmente quando non si decide da soli e certe cose non si possono né fare né dire autonomamente.

Lo pensiamo tutti soprattutto perchè è dalle sue parole che la città deve apprendere le notizie che riguardano la collettività.

Ci aveva garantito che mai si sarebbero superati i sei giorni, questo era il sacrificio richiesto alla città e che i pozzi avrebbero addirittura potuto ridurli.

Avevamo pure creduto alle sue parole, rassegnati come si è al non vedere altre alternative, ma alla prima interruzione, cala il silenzio, interruzione di cui ovviamente non ha colpe, dopo che come pare, la città si sia staccata dall’Ancipa, ma anche su questo ci sarebbe da chiarire bene e riportare la verità.

Dell’interruzione la apprendiamo prima dalla stampa locale, che riporta un comunicato di Siciliacque e l’indomani, con calma, da Caltaqua.

Certo non è bello lasciare i cittadini in balia di notizie che non provengono da quella “fonte certa”, la sola a cui credere, come ebbe a dire l’ass. Aiello, ultimamente scomparso dalla scena.

Ieri però appena riprende l’erogazione, ecco che il comune informa immediatamente i cittadini.

Le notizie un primo cittadino, o chi per lui, le da tutte, sia quelle buone che quelle cattive, anzi principalmente quelle cattive, dando comunque una risposta rassicuratrice su come si sta cercando di superarla.

Oggi, come detto dall’ente gestore, verrà comunicato il calendario aggiornato dei turni per i prossimi giorni, dopo quello striminzito di ieri che non lascia presagire nulla di buono.

Si va avanti aspettando di sapere, ovviamente molti stanno tranquilli, a loro l’acqua non manca mai.

Tranquilli, anzi rassegnati, sono anche coloro che ad oggi non la ricevono da 171 giorni, e aspettano che Babbo Natale porti loro la funzionalità delle pompe.

Questa mancanza di notizie certe dimostra che anche al Comune poco sanno o se sanno non lo dicono.

Insomma siamo ancora Ancipa dipendenti o siamo autonomi ?

Già sapere questo sarebbe un gran risultato.

L’Ancipa è, come riferiscono coloro che vi abitano nelle vicinanze, sempre più una pozzanghera, si stimano esserci solo 130/150.000 m3 di acqua, molto torbida, e i comuni limitrofi chiedono il distacco immediato dei comuni che hanno i pozzi.

Caltanissetta e San Cataldo andranno avanti con i pozzi e da quel che si intuisce questa ultima interruzione pare sia servita per provvedere all’allaccio definitivo con l’acquedotto.

Sarebbe anche cosa gradita sapere la portata, non totale dei pozzi, ma quella quota parte a noi spettante.

Condizionale d’obbligo, non avendo al momento notizie certe.

Il sindaco ha assicurato che con i pozzi verrà garantita un’erogazione ogni sei giorni, cosa che al momento, tra interruzioni e disguidi vari non avviene.

Ovviamente, tutti speriamo che la loro portata dei pozzi si mantenga costante e che le falde non si esauriscano rapidamente, considerato che le piogge, tanto attese, continuano a non arrivare.

Rimangono, nella peggiore delle ipotesi i silos e i bidoni. Alte soluzioni non se ne intravedono.

Si fa anche un gran parlare dei dissalatori, ma attenzione, ben che vada saranno utili per la prossima estate, sempre che le promesse vengano mantenute, come anche il parziale rifacimento di parte della rete idrica in città, soluzioni entrambe con tanti se e molti ma.

Ciò purtroppo non può che far arrabbiare maggiormente coloro che da tempo chiedevano interventi immediati, per evitare il verificarsi della situazione attuale; non erano terroristi, ma previgenti.

Probabilmente si faceva affidamento nelle piogge, che avrebbero sollevato tanti da responsabilità oggettive e ritardi nel prendere immediati ed urgenti provvedimenti.

Da non dimenticare che l’emergenza fu dichiarata tanti mesi fa e nulla si è provveduto a fare in questo periodo.

Solo dopo che è scoppiata la crisi si è intervenuti per cercare i pozzi, per riparare le tante perdite e provvedere alla sostituzione di chilometri e chilometri di condutture colabrodo, urbane ed extraurbane.

E dire che il progetto per sistemare la rete urbana era pronto già nel 2018, ma solo da poche settimana si è arrivato al finanziamento regionale da 4,2 milioni di euro.

Beh, se si fosse fatto allora probabilmente oggi si soffrirebbe molto meno.

Tutto questo ricade su quei cittadini che subiscono la politica, sorda ai tanti appelli, e arrogante nel fare e dire le cose come e quando meglio gli aggrada.

Quanto sta emergendo in questi giorni, comunicazioni distanti dalla realtà, come anche certi silenzi.

Ciò rende urgente e necessario un chiarimento definitivo, anche a costo di dire cose poco piacevoli.

Si faccia una conferenza stampa per chiarire i tanti dubbi, una conferenza stampa per chiarire, non per attaccare opposizione e giornalisti.

Ad Maiora

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