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Sciopero generale, sindacati: “Adesione al 70%”. Salvini: “Maggioranza lavoratori ha detto no”

Last updated: 30/11/2024 7:26
By Redazione 120 Views 6 Min Read
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Per le sigle confederali in piazza sono scese mezzo milione di persone. Il ministro delle Infrastrutture: “Cinquanta milioni di italiani non hanno aderito

Contents
I motivi della protestaL’adesione, comparto per comparto

I sindacati rivendicano la partecipazione di 500mila persone allo sciopero generale di venerdì 29 novembre in 43 piazze italiane. Per Cgil e Uil, c’erano mezzo milione di persone in piazza. “L’adesione è stata di oltre il 70%”m dicono da Corso d’Italia e via Lucullo.

Di idea diversa il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. ”I sindacati possono decidere che è domenica. E’ venerdì, non è domenica” sottolinea. “Arrivano le cifre, scuola per scuola, ufficio postale per ufficio postale. Se le poste hanno aderito al 4%, se i numeri delle scuole danno le adesioni del 5%, evidentemente c’è gente che ha scioperato e è liberissima di farlo, ma la stragrande maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici oggi ha fatto una scelta diversa”. ”Io rispetto chi era in piazza, che erano, stando ai loro dati, 500mila persone, rispetto anche gli altri 50 milioni di italiani che non hanno aderito”, aggiunge nel suo intervento al programma di Radio 1 ‘Drive time’.

”Sono contento, fra mille attacchi da sinistra, di aver garantito oggi ad alcuni milioni di italiani di poter vivere una giornata quasi tranquilla, prendendo le metropolitane a Milano, a Roma, a Napoli, prendendo gli autobus, prendendo i treni e quindi spostandosi” aggiunge riferendosi alla sua scelta di precettare lo sciopero.

Commentando quanto accaduto a Torino, con tensioni e foto della premier Meloni e di alcuni ministri bruciate, dichiara: ”Ormai ahimè sono abituato a un certo tipo di minaccia e di violenza, però cerco di lavorare al meglio per il mio Paese. Quando uno invita la rivolta sociale, poi, stranamente oggi dei dementi attaccavano, insultavano la polizia e bruciavano delle fotografie in piazza, io direi che il signor Landini dovrebbe essere più cauto quando parla di rivolta, perché poi purtroppo qualche cretino lo prende sul serio”.

“Il diritto allo sciopero per avere stipendi più alti e più sicurezza sui posti di lavoro è sacro santo” aggiunge Salvini. Però se a dicembre sono già in programma 15 scioperi ”mi sembra che questo sia un problema. Una battaglia politica, non la rivendicazione del diritto allo sciopero”.

I motivi della protesta

Da Torino e Milano fino a Bologna. L’onda di proteste ha attraversato lo stivale, lasciando dietro di sé una scia di braccia incrociate, con i lavoratori di tutti i settori in sciopero per otto ore. Tutti, tranne il trasporto pubblico locale (tpl), dopo l’avvenuta precettazione di Salvini, a cui era indirizzato il monito di Landini dal palco bolognese: “La piazza non si precetta”.

Alla base della mobilitazione, la legge di bilancio che, secondo i sindacati, “non risponde ai bisogni del Paese e dei cittadini”, lasciando senza risposta le parole d’ordine necessarie alla crescita: salari, pensioni, sanità, istruzione e servizi pubblici, politiche industriali. “I sindacati, quelli seri, rivendicano aumenti salariali e sicurezza sul lavoro. Non stanno nei salotti”, esclama Bombardieri, tirando una stilettata a chi, invece, allo sciopero non ha partecipato. Come la Cisl, che della manovra dà una lettura diversa e meno severa. Una distanza che, secondo Landini, l’esecutivo sfrutta a suo vantaggio: “Questo governo sta scientemente lavorando per la divisione sindacale e la rottura nel mondo del lavoro”, accusa, sottolineando che “quando ci sono idee diverse tra i sindacati a decidere non può essere la controparte: ‘contratti separati’ in italiano significa che le imprese o il governo scelgono con chi gli conviene firmare”.

L’adesione, comparto per comparto

Comunque, numeri alla mano, i risultati secondo Cgil e Uil sono “positivi in tutti i comparti”. Nel metalmeccanico si va dal 95% di Ast di Terni, passando per l’85% Ducati di Bologna e Marcegaglia di Mantova fino al 74% Bosch di Bari. Bene anche l’agroindustria, con un 100% di adesioni all’Heineken di Taranto, alla Sammontana di Firenze e alla Citterio di Parma. Partecipazione altissima anche nei trasporti: fino a 100% nel portuale, 80% nei corrieri 80% Amazon indiretti e 90% in Dhl nel Lazio e in Ups in Lombardia. Nel trasporto pubblico adesioni alte a Torino e a Cagliari, con una media del 70%. Chiuse Linea 1 e 6 e la Funicolare centrale a Napoli, la linea M3 a Milano e cancellazioni di bus in molte città. Oltre 100 cancellazioni per Ita Airways.

Nel settore della cultura le sigle parlano di “tante scuole completamente chiuse nelle maggiori città italiane”, mentre il ministero dell’Istruzione sostiene si parli di una percentuale inferiore al 6% tra docenti, dirigenti scolastici e personale Ata.

Fonte Adnkronos

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