Promettere, annunciare, ripromettere, riannunciare…ma se poi non si realizza nulla, basta ripromettere
Che la politica ami lanciarsi in facili promesse, è storia vecchia come il mondo, nessuno ormai si scandalizza sentire un politico annunciare e promettere cose delle quali magari non se ne fa nulla o quasi.
Quello che invece colpisce è quando uno stesso argomento o cosa viene usata più volte, insomma una forma di riuso o riciclaggio.
Ma ci sono cose se se riproposte vanno bene altre no, cosa ad esempio con la pasta a forno che rimane la domenica e si mangia il lunedì, con la differenza che la pasta al forno l’indomani “sa più buona”, mentre la promessa non mantenuta e riproposta “sa di presa per i fondelli”.
Si gioca sul fatto che non tutti ricordino, o fanno finta di ricordare.
Questo argomento fu tirato fuori a luglio del 2022, quando l’on.Mancuso, dopo essersi confrontato con amici pediatri e visto che “molti giovani nisseni o gelesi sul documento d’identità non hanno scritto nato a Caltanissetta o a Gela”, annunciò “Un atto d’amore per il territorio, diamo l’unità di terapia intensiva neonatale a Caltanissetta e Gela”.
Ma anche prima, nel novembre 2021 quando l’ex ass. Razza venne ad inaugurare il nuovo plesso materno infantile del Sant’Elia e si parlò di Utin.
Anni di tante parole e di pochi fatti, trascorsi senza nulla di concreto.
Argomento di cui se ne occuparono anche associazioni, come l’APS Noi Per la Salute- Tina Anselmi, che, numeri alla mano, dimostrarono la necessità di avere l’unità di terapia intensiva neonatale a Caltanissetta, contrariamente a quanto sostenuto, che, a causa del basso numero di nascite, non era necessaria di tale unità.
Notizie di cronaca infatti riportarono che, qualora si fosse fatta, si sarebbe potuto realizzare semmai a Gela, ma anche lì non pare sia stato fatto nulla.
A Gela si attende da 11 anni l’apertura dell’Utin, il reparto all’ospedale è stato approntato da diversi anni con arredi e strumenti ma senza personale e a nulla sono valse manifestazioni e proteste. Ci vorrebbero 18 unità operative fra medici, infermieri e Osa.
Adesso a distanza di due anni, forse pensando che i cittadini abbiano dimenticato tutto e che questa nuova promessa a molti possa sembrare una novità, la si ripropone.
Ma si va oltre.
“Ripristino dell’oculistica e dell’endocrinologia a Mussomeli, aggiunta di 30 posti letto nel reparto Medicina e l’apertura dell’Unità di terapia intensiva neonatale al Sant’Elia di Caltanissetta” e prosegue “Con l’apertura dell’Unità di terapia intensiva neonatale al Sant’Elia diamo un segnale importante per questa comunità…”
“Le risposte che stiamo dando con le manovre sono risposte tangibili che appartengono a una volontà ampia e attenta di dare riscontro ai bisogni del territorio”….
Effettivamente è tangibili l’esser passati da 6 a 5 giorni, come anche l’aver fatto correre l’acqua dai rubinetti in zone dove non arrivava da sei mesi.
Non poteva mancare il riferimento al finanziamento di 4,2 milioni per il rifacimento della rete idrica per la città di Caltanissetta, dimenticando di dire che il rifacimento è parziale e che, parole di Schifani per Agrigento ne sono stati stanziati fondi per ben 10 volte di quelli stanziati per Caltanissetta, 10 milioni subito e 30 tramite il fondo di coesione.
Va bene che la politica ha tempi lunghi, ma passati due anni e riproporre lo stesso annuncio, francamente sa di “minestra calliata”.
Seguendo questa tempistica, segnatevi la data dell’ aprile 2026, esattamente a distanza di due anni, risentiremo dire “Il policlinico si farà a Caltanissetta”, ovviamente sempre che non venga nel frattempo realizzato dove alle promesse e alle parole seguono fatti concreti.
Aspettando sempre che venga nominato il presidente del Consorzio Universitario, posto vacante dalle dimissione dell’attuale sindaco; ma sono passati solo sei mesi, tra diciotto ne riparliamo.
Ad Maiora
