Un vero e proprio “Patto”….forse servirebbe proprio questo per il rilancio della città
Forse questo potrebbe contribuire a risolvere le tante problematiche che affliggono maggiormente la nostra città ma anche le province di Enna, Caltanissetta e Agrigento.
Ovviamente in primis la crisi idrica, per non rivivere nel 2025 quanto vissuto lo scorso anno, ma anche la viabilità interna, dalle strade alle ferrovie.
Che la politica abbia fallito è ormai quasi del tutto dimostrato, a poco servono attribuirsi meriti, non propri, come a poco servono ringraziamenti non dovuti.
Non bisogna però essere sempre critici, bisogna dare alla politica dei riconoscimenti.
Bisogna riconoscere infatti che sono stati fortunati, cosa che ovviamente ma ammetteranno, fortunati perchè se non fossero arrivate pioggia e neve, oggi saremmo ancora con una turnazione a 6 giorni e forse anche più e buon per tutti ci si augura che continui a piovere e a nevicare, in caso contrario vedremo di chi saranno “meriti” e ringraziamenti”.
A Caltanissetta, senza forse, sarebbe andata sicuramente peggio, ne abbiamo avuto una piccola prova, nei giorni della momentanea chiusura dell’Ancipa.
Ma poi la benevolenza, grazie solo a madre natura, ha evitato un Natale e un Capodanno completamente a secco.
I pozzi infatti, diventati meta di una sorta di pellegrinaggio, di cui nulla ci è dato sapere, non hanno dato quella tranquillità che veniva assicurata e non hanno dimostrato di valere per quel che si diceva.
Si è narrato infatti, come la fiaba che si racconta ai bambini la sera prima di dormire, che “possiamo stare tranquilli”, e lo si ripeteva ad ogni occasione, guai a non crederci; peccato che appena si è visto che così non era, di pozzi nessuno ne parla più.
Dei 90 litri al secondo, che si diceva avrebbero fornito, non si sa quanti ufficialmente ne stanno erogando, sta di fatto che ringraziamo solo madre natura.
Ma siccome ipotizzare però che le varie amministrazioni comunali delle tre province, possano far fronte comune è pura utopia, bisogna pensare ad altro.
Troppe differenze politiche, troppi o nessun legame con la Regione, che creano diversità di vedute ed atteggiamenti, tra chi difende e chi attacca.
Ma c’è comunque chi, per il bene del territorio, non ha paura di andar contro Palermo.
Non è storia di oggi infatti che a Enna, dai tempi della nascita dell’università, più di vent’anni fa, alla sanità in questi anni, la politica locale, riesce ad abbatte il muro che separa la politica e, mettendo da parte appartenenze o tessere, si compatta per portare a casa il risultato.
Da noi invece il muro cresce giorno dopo giorno, ci si fronteggia, anche in maniera forte, e se qualcuno, che sta dall’altra parte del muro, non solo politici, propone soluzioni, lancia idee o iniziative, viene sistematicamente ignorato, non sia mai che qualcuno, non dei loro, possa contribuire alla risoluzione di qualche problema…alla faccia della collaborazione per il bene comune.
Ecco perchè è forse il caso andare oltre la politica.
In tutte e tre le province, esistono da tempo, ma ne sono nate di nuove, “grazie” alla crisi idrica, che è giusto ricordare non si è conclusa con la riduzione dei turni di distribuzione, tantissime associazioni, formatesi sull’impulso di tanti cittadini esasperati, che, dovrebbero avere come unico scopo quello di salvaguardare gli interessi dei cittadini, non soltanto per affrontare il problema idrico, ma anche su sanità, cultura e formazione.
Ma purtroppo spesso quel che si racconta o si vuol far credere, non corrisponde poi alle azioni che si mettono realmente in campo, anzi.
Ci sono coloro che non mollano, chi rallenta e chi è di facciata, giusto per mettersi in vista o rendersi prezioso e utile, non propriamente ai cittadini, pensando magari a un posto in fila per le prossime elezioni politiche.
Accanto a questi, esistono da sempre i sindacati, anche se la loro attività è stata prevalentemente rivolta in difesa dei lavoratori.
Quindi, coloro che difendono, o dovrebbero difendere i cittadini non mancano di certo.
Manca forse manca un coordinamento, manca un punto di incontro.
Ma anche qui, dove è entrata la politica le divisioni non mancano.
Oggi però tutti parlano di senso di responsabilità, di bene comune, ma poi in prima linea nella protestare o nel non mollare mai, anche se sembra assurdo, sono sempre in poche e sempre gli stessi.
Associazioni, sindacati, semplici cittadini, giornalisti e chi ha a cuore veramente le sorti della città, dovrebbero, visto che non lo fa la politica, provare a compattarsi, cominciando ad esempio a battersi per i costi delle bollette dell’acqua, che nonostante tutti i disservizi avuti, sono puntualmente arrivate, senza neanche un centesimo di “sconto”.
Ma se nessuno pressa affinchè ciò avvenga, il distributore, di diminuirle autonomamente, non ci pensa proprio.
Non meno preoccupante e la questione delle infrastrutture, strade e ferrovie, decisamente inadeguate e che isolano intere zone, compromettendo ogni possibile sviluppo.
Sul fronte sanitario, non va di certo meglio, il problema della mancanza di personale, che stranamente colpisce alcune Asp, mentre in altre non pare ci sia, dove al contrario vengono inaugurati nuovi reparti.
“Chi fa da se fa per tre”
Beh, anche se così non dovrebbe essere, considerato che sono stati eletti, tranne i nominati, qualcuno nonostante la bocciatura dei cittadini, si hanno due alternative, o ci si muove senza la politica o si fa in modo di “costringere” la politica ad interessarsi, “seriamente” delle problematica.
Spente le luci del Natale, si eviti il ritorno del buio… ma di questo diremo appena le luci si spegneranno.
Ad Maiora
