Riceviamo e pubblichiamo un messaggio, mandato per la seconda volta, insinuando che abbiamo “paura” a pubblicarlo, da un utente anonimo, messaggio che si è poi cancellato appena letto.
Noi lo pubblichiamo integralmente, a dimostrazione che sappiamo accettare le critiche dando spazio a tutti, ma ci sia consentito soltanto un appunto. Quando si rivolgono critiche, anche pesanti come in questo caso, bisognerebbe avere il coraggio di firmarsi, anche per aprire un confronto, sapendo che da noi la porta è aperta a tutti e su tutto e che, a differenza di altri, non quereliamo nessuno solo per averci criticato. Nascondersi dietro l’anonimato, come in questo caso, è da considerarsi una mancanza di coraggio e personalità, manifestando anche un atteggiamento meschino. Noi, quando pubblichiamo un articolo o una riflessione, ci firmiamo sempre.
Il messaggio:
Spettabile Redazione, Vi scrivo per esprimervi la mia mancanza di apprezzamento per la vostra linea editoriale e preoccupazione per lo stato del giornalismo locale.
Il mio totale dissenso e la mia profonda insoddisfazione è sia nei confronti della vostra testata, della sua linea editoriale e del gruppo social che amministra.
Non apprezzo e non condivido affatto l’approccio che trovo eccessivamente fazioso, distante da ogni principio di obiettività, alcune volte anche dalla realtà e schierato in modo inaccettabile.
Sono pienamente d’accordo con le numerose critiche che vi sono state rivolte, anche da parte di colleghi, tuttavia, credo sia doveroso sottolineare che anche la categoria stessa ha le sue responsabilità se a Caltanissetta fatichiamo a trovare un giornalismo serio, onesto e imparziale. Il codice deontologico, che dovrebbe imporre la non faziosità, sembra purtroppo rimanere solo una bella teoria priva di reale applicazione.
Vantate spesso la vostra “libertà”, ma è ben chiaro che simpatizza per una parte politica e vi partecipa pure, per non parlare della recente e massiccia comparsa di pubblicità sul vostro portale, che dimostra inequivocabilmente come tale libertà sia ormai completamente compromessa. Vi siete evidentemente allineati al potere dei grandi gruppi, che, come ben sappiamo, limitano la libertà di espressione e influenzano pesantemente la linea editoriale.
Considerando che lei stesso ha definito la sua attività un “passatempo”, le suggerirei di trovarsere un’altro e di chiudere definitivamente questa testata com annessa pagina e gruppo Facebook.
La loro assenza le garantisco sarebbero di grande utilità alla collettività, che non ha bisogno di sermoni o “riflessioni”, come li definite, che non solo non servono a nulla, ma a mio avviso arrecano anche un danno.
Di certo anche le altre testate locali non brillano, ma almeno riportano le notizie, dimostrando di essere alcune di parte, senza però aggiungervi del loro.
Vedremo se il suo tanto vantato senso di libertà darà seguito a questo mio secondo invio. Distinti saluti“.
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