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Caltanissetta 401 > News > Cronaca > Il ruolo del Presidente del consiglio comunale, “super partes”
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Il ruolo del Presidente del consiglio comunale, “super partes”

Last updated: 12/01/2025 8:28
By Sergio Cirlinci 349 Views 9 Min Read
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Va fatta una premessa, per evitare fraintendimenti. Nulla di personale con l’attuale presidente del consiglio, sia ben chiaro. Chi ha memoria e buonafede, ricorderà che anche alla precedente amministrazione, come a quelle prima, sono state mosse critiche l sindaco e giunta; durante l’ultima anche allo stesso ex presidente, criticato per frasi poco rispettose nei confronti dei cittadini, al sindaco, non condividendone alcune scelte o a qualche assessore, non ritenuto all’altezza del ruolo. Nè tantomeno, con questo articolo, si vuol avere la presunzione di dare consigli, ognuno si comporta come meglio crede, siamo ancora in democrazia. Questo articolo vuole soltanto rappresentare una situazione che, a torto o a ragione, non sembra essere un comportamento in linea con quello che il ruolo richiederebbe.

Il Presidente del Consiglio Comunale deve essere indipendente

I giudizi politici e le critiche, ammissibili per i singoli consiglieri, perché complessivamente riconducibili alle prerogative di controllo politico sull’amministrazione (art. 43 t.u.e.l.), sono altrettanto evidentemente preclusi al rappresentante istituzionale dell’organo di indirizzo politico-amministrativo. Nel senso che quest’ultimo deve rimanere estraneo alla contesa politica, sia nell’esercizio della funzione presidenziale che quale esponente di un partito politico presente in consiglio, altrimenti vengono meno quelle esigenze di tutela della stabilità della carica istituzionale rispetto a possibili arbitri delle altre forze partitiche.
Un ruolo super partes.

La giurisprudenza ha chiarito che la figura del Presidente del consiglio …. “è posta a garanzia del corretto funzionamento di detto organo e della corretta dialettica tra maggioranza e minoranza” 

Sull’argomento giorni fa su Facebook una persona ha pubblicato questo post:

“Ho visto il video dell’ultima seduta del consiglio comunale, dedicata a problemi sanitari. Penso che il presidente del consiglio, non ha ancora compreso che lui rappresenta tutti i consiglieri, di minoranza e di maggioranza presenti, peraltro nella relativa commissione comunale. Così come il sindaco rappresenta l’intera città, e non solo quelli che lo che lo hanno votato. Dovrebbe Fare un corso accelerato di rappresentanza dell’istituto di presidenza di consiglio comunale. Non so se ne esistano, tuttavia è consigliabile”.

Chi ha visto il video della seduta del consiglio comunale del 9 gennaio u.s, si sarà reso conto che quanto scritto in quel post, in fondo non è del tutto sbagliato o esagerato.

Dopo gli interventi dei consiglieri comunali, che dibattevano, esprimendo la loro contrarietà e dispiacere, su quanto comunicato dal Dg dell’ASP Dott. Ficarra, cioè che l’unico interlocutore con il quale confrontarsi in comune è il sindaco e che pertanto non interverrà personalmente, né darà autorizzazioni a nessun dirigente o primari di essere auditi in VI° Commissione, come in altre, interviene il Presidente Bruzzaniti con queste parole.

Qui risponde alla consigliera Petitto per il sol fatto di essersi sentito “scavalcato”, essendosi la consigliera rivolta direttamente al sindaco.

In seguito dell’intervento della consigliera Mannella, che si dissociava dalla maggioranza, invita il consigliere Dierna, reo di aver applaudito alle parole della collega, ad abbandonare l’aula, per poi pentirsene quando il consigliere lo sta per fare.


Qui addirittura interviene per far correggere, “come contrario”, la dichiarazione di voto del consigliere Palermo, che si era sbagliato nel pronunciamento del voto.

E pensare che negli anni in cui era all’opposizione, specialmente durante la scorsa legislatura, non ha lesinato critiche, anche pesanti, nei confronti sia dell’allora presidente Magri, ma anche dell’allora maggioranza del M5S, apostrofandoli in vari e fantasiosi modi, definendoli incompetenti, incapaci e altro ancora, ma mai per questo subendo espulsioni o richiami formali.

VIDEO “Questi incapaci”. In questo video, tratto dal consiglio comunale del 28 marzo 2024, ma ne potremmo pubblicare anche altri, non è stato perfettamente “istituzionale”, e l’allora presidente Magrì, non ha preso mai alcun provvedimento nei suoi confronti o nei confronti di chi è andato oltre alla normale critica.

Il ruolo di presidente, lo prescrive la legge, può essere svolto da un esponente della maggioranza come da uno della minoranza, ma il suo ruolo di garanzia richiede che sia neutrale rispetto alle diverse forze politiche.

Tra le altre cose, nello Statuto del comune di Caltanissetta si legge:

Art. 18

Il Presidente del Consiglio

1. II Presidente rappresenta l’intero Consiglio comunale, ne tutela la dignità del ruolo ed assicura l’esercizio delle funzioni attribuite dalla legge e dallo Statuto al Consiglio e ai suoi organi e ai Consiglieri.

Attribuzioni e poteri

  1. Presiede il Consiglio, modera e dirige la discussione, dispone che i lavori si svolgano osservando il presente regolamento; concede la facoltà di parlare e stabilisce i tempi della discussione, pone e precisa i termini delle proposte per le quali si discute.

E’ chiaro che nessuno auspica che si arrivi a tanto, ma è giusto che si sappia che:

Il presidente del consiglio comunale può essere destinatario di una mozione di sfiducia da parte dello stesso organo che presiede.

L’ articolo 38, comma 2, del decreto legislativo n. 267/00, rinvia il funzionamento del consiglio comunale alla disciplina regolamentare “nel quadro dei principi stabiliti dallo statuto”.

ART. 14 Statuto comunale di Caltanissetta.

Il Presidente

1) Il Consiglio è presieduto dal Presidente, che lo rappresenta, ne dirige i lavori secondo il regolamento ed esercita i poteri di polizia dell’adunanza.

2) Il Presidente del Consiglio tutela le prerogative dei consiglieri e garantisce l’effettivo esercizio delle loro funzioni.

4) Il Presidente e il vice presidente, cessano dalle funzioni per dimissioni, morte o per revoca motivata da parte del Consiglio Comunale, soltanto a seguito di approvazione di revoca per reiterata violazione di legge, dello Statuto, dei Regolamenti, oppure per gravi e reiterati comportamenti pregiudizievoli per la funzionalità ed efficacia dei lavori del Consiglio o lesivi del prestigio dello stesso consiglio. La proposta deve essere motivatamente avanzata da almeno 2/5 dei consiglieri assegnati.

Ferma restando, dunque, l’applicabilità della citata disposizione statutaria che disciplina la revoca del presidente, “la giurisprudenza ha chiarito che la figura del Presidente del consiglio …. è posta a garanzia del corretto funzionamento di detto organo e della corretta dialettica tra maggioranza e minoranza, per cui la revoca non può essere causata che dal cattivo esercizio della funzione, in quanto ne sia viziata la neutralità e deve essere motivata, perciò, con esclusivo riferimento a tale parametro e non a un rapporto di fiducia“.

Anche T.A.R. Sicilia – Catania, Sez. I, 20 aprile 2007, n.696; T.A.R. Sicilia Catania, Sez. I, 18 luglio 2006, n. 1181), ha statuito che “lo statuto comunale, tuttavia, può prevedere ipotesi e procedure di revoca del presidente del consiglio comunale, con riferimento a fattispecie che integrino comportamenti incompatibili con il ruolo istituzionale super partes che esso deve costantemente disimpegnare nell’Assemblea consiliare”.

Infine, il T.A.R. Campania – Napoli – sez. I, con decisione 3/5/2012 n. 2013, ribadendo che il ruolo del presidente del consiglio comunale è strumentale non già all’attuazione di un indirizzo politico di maggioranza, bensì al corretto funzionamento dell’organo stesso e, come tale, non solo è neutrale, ma non può restare soggetto al mutevole atteggiamento fiduciario della maggioranza, ha precisato che la revoca di detta carica non può essere attivata per motivazioni politiche, ma solo istituzionali, quali la ripetuta e ingiustificata omissione della convocazione del Consiglio o le ripetute violazioni dello statuto o dei regolamenti comunali (v. anche, Cons. Stato, sez. V, 18.1.2006, n. 114).

Il Consiglio comunale è l’assemblea pubblica rappresentativa dei cittadini di un Comune, che lo nominano direttamente eleggendone sindaco e consiglieri.

Il civico consesso è quindi la casa dei cittadini, e anche se vi è il “capofamiglia” , nessuno pensi di esserne il padrone assoluto.

Ad Maiora

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