Maggioranza compatta e M5S, si sono aumentati ieri sera il gettone di presenza e, avendo approvato anche l’immediata esecutività, da adesso in poi potranno guadagnare fino a 2.700,00€.
Se tutti e 22, tranne il presidente del consiglio, che percepisce lo stipendio equiparato ad un assessore (4.300,oo€) e la sua vice (2.500,00€), dovessero arrivare a percepire il massimo, la spesa, essendo il gettone di presenza passato da 37,14€ a circa 60,00€, lieviterebbe a 712.800,00€, che sommato a quelli della giunta, porterebbe il costo per noi cittadini intorno a 1,5Milioni di €.
Quanto successo ieri in consiglio comunale non lascia più dubbio alcuno che a Caltanissetta si fa politica non nell’esclusivo interesse della collettività, ma soprattutto per se stessi, aspetto economico in primis.
Giusto e sacrosanto che i politici vengano remunerati, ma alla base dell remunerazione c’è una “mission”, quella di affrontare e risolvere i problemi della città e di conseguenza dei cittadini.
Se addirittura ci si aumenta il gettone, questa azione dovrebbe essere supportata dai risultati talmente meritevoli che nessun cittadino avrebbe nulla da obiettare.
Ma ciò a memoria di nisseno non è avvenuto.
Dove erano questi signori quando la città soffriva la sete, nessuno si ricorda di loro quando i nisseni scendevano in piazza, raccoglievano firme, partecipavano ai consigli comunali; dove erano quanto si chiedevano e si chiedono soluzioni per la città, quando si chiede di intervenire per la nomina del presidente del consorzio universitario, quando si chiede una città decorosa e degna di essere vissuta, quando si chiede di intervenire sulla sanità etc etc…, loro sono silenti, bravi solo ad assecondare parole e azioni di chi li “comanda” e li invita a far valere i numeri.
Ecco sono bravi solo in questo a far valer i numeri, anzi ad imporre le loro volontà con i numeri.
Ci si ricorda di loro solo in pochissime occasioni, soprattutto quando devono intervenire per difendere l’indifendibile, non solo il caso ASP, ma soprattutto quando c’è da mettere le mani nelle tasche dei nisseni.
Lo hanno fatto capire sin da subito dopo l’insediamento, aumentando la TARI, soltanto, del 15%, aumento che graverà sui bilanci, non certo splendidi di tante famiglie nissene.
Bisogna ricordare, qualora gli fosse sfuggito, che giornalmente CRI e Caritas fanno un gran lavoro per dare sostegno a tantissime famiglie che non hanno da mangiare, che le richieste di sussidi sono in aumento e anche chi non vi ricorre, arriva spesso a fine mese con enorme difficoltà.
Ma a loro interessa il loro conto economico, già per molti abbondantemente ricco, svolgendo un proprio lavoro.
Quello che però ha colpito maggiormente è stato il voto favorevole dell’unica rappresentante del M5S, voto in controtendenza con la linea del movimento di cui fa parte, che da sempre si batte per ridurre i costi della politica.
Stride ancor di più che l’ex sindaco Gambino, anche lui facente parte del movimento, ma che siede in consiglio con la lista “Avanti Così”, abbia votato contro.
Questo dovrebbe far riflettere l’intero movimento locale, se ancora esiste, che dovrebbe a questo punto chiedere alla consigliera di lasciare il movimento e passare tra le fila della maggioranza.
Quanto successo ieri non dovrebbe lasciare indifferenti neanche i più forti sostenitori di questa maggioranza, quei cittadini cioè che hanno creduto in loro e che speravano che realmente ci sarebbe stato un cambiamento per la città, cambiamento che ancora lo si attende e che al momento ha solo cambiato i loro guadagni.
Se questa è la politica locale, non ci si deve meravigliare se tante persone se ne tengono a distanza.
La politica si fa nell’interesse dei cittadini, ma questo ad oggi non si è ancora visto, anzi si tenta addirittura di non far sapere ai cittadini quello che fanno.
Giusto ricordare chi ha votato a favore e chi contro
Ad Maiora

