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Caltanissetta 401 > News > Cronaca > Lo spettacolo dell’Etna: attività eruttiva da Bocca Nuova
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Lo spettacolo dell’Etna: attività eruttiva da Bocca Nuova

Last updated: 13/02/2025 6:24
By Redazione 115 Views 4 Min Read
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Il fronte della colata stava fino a ieri avanzando nella valle tra il cono principale del 1610 (dove c’è la Grotta degli Archi) e l’antico cratere Monte Pecoraro

AGI – Sull’Etna continua l’attività effusiva subterminale, alimentando una colata di lava che ha raggiunto una lunghezza di 3 km circa. Lo spiega su Facebook il vulcanologo Boris Behncke, dell’Ingv di Catania. Il fronte della colata stava fino a ieri avanzando nella valle tra il cono principale del 1610 (dove c’è la Grotta degli Archi) e l’antico cratere Monte Pecoraro.

Etna
Giuseppe Tonzuso – Etna

“Ma – aggiunge il vulcanologo – non c’è solo questa emissione di lava, da una fessura alla base meridionale del cratere Bocca Nuova. Dal 10 febbraio da almeno due bocche sul fianco occidentale del Cratere di Sud-Est stanno avvenendo esplosioni stromboliane ed emissioni di cenere”.

La situazione è stata verificata sul posto dal ricercatore Giuseppe Tonzuso con un sopralluogo alla nuova colata lavica del vulcano.

“In seguito all’apertura di una frattura alla base del cratere Bocca Nuova, avvenuta diversi giorni fa – spiega – si hanno diversi bracci lavici che confluiscono in un unico canale. La colata è ben alimentata, e da quota 3.000 metri sembra aver raggiunto quota 1.900 metri circa. Nel frattempo, il cratere di Sud-Est, proprio nella giornata di ieri, ha incrementato l’attività esplosiva, andando a ‘sporcare’ tutto il manto nevoso”.

Un’attività stromboliana frequente dai crateri sommitali accompagnata da emissioni laviche è tra gli “scenari attesi” nell’ultimo bollettino, pubblicato ieri, dall’Ingv.

“Non è possibile escludere – si legge – una evoluzione dei fenomeni verso un’attività più energetica con formazione di colonne eruttive, nubi di cenere e flussi piroclastici”.

“Dopo un periodo di attività vulcanica caratterizzata da degassamento a regime variabile a tutti i crateri, a distanza di circa 3 mesi dall’ultima attiva di fontana di lava accaduta il 10 novembre 2024 – spiega l’Istituto in una ricostruzione degli ultimi giorni di quanto accaduto sul vulcano – giorno 6 febbraio l’Etna ha iniziato una nuova fase eruttiva di tipo esplosivo ed effusivo. L’attività di tipo esplosivo inizia giorno 6 febbraio con una modesta ed episodica attività stromboliana prodotta da una bocca posta nel settore occidentale del Cratere di Sud-Est. L’8 febbraio a quest’attività segue l’inizio di una fase effusiva alimentata da una fessura eruttiva apertasi alla base del cratere Bocca Nuova a una quota di ~3050 metri sul livello del mare, con un flusso lavico che avanzava in direzione Sud verso Monte Frumento Supino. Date le avverse condizioni meteorologiche, le prime osservazioni attraverso le telecamere di sorveglianza dell’Ingv sono state alle 17:35 Utc, pertanto non si può escludere che l’emissione lavica fosse iniziata alcune ore prima”.

La colata lavica non rappresenta, al momento, alcun pericolo per gli abitati. “Quando abbiamo affettato il sopralluogo – spiega all’AGI Tonzuso, geologo – l’attività stava aumentando, e questo era desumibile sia dalla velocità d scorrimento del flusso sia dal degassamento. L’attivita’ esplosiva al Sud-est aumentava, riscontrato anche negli alti livelli del tremore vulcanico. L’unico rischio è che la colata interrompa la pista altomontana, a circa 1.800 metri, una strada utilizzata per raggiungere la vetta del vulcano”.

Fonte AGI

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