Poche reazioni al momento della politica sull’uragano che si è abbattuto sul servizio idrico provinciale dopo il blitz della Guardia di finanza sulla gestione del servizio idrico e l’inchiesta aperta dalla Procura delle Repubblica di Caltanissetta
Il consigliere comunale Armando Turturici ha espresso gratitudine alla Guardia di Finanza e alla Procura della Repubblica per la loro operazione volta a tutelare gli interessi dei cittadini, che scrive “per troppo tempo – hanno subito gravissimi e inaccettabili disagi, pagando il servizio idrico a prezzi elevati e affrontando continue difficoltà legate alla qualità dell’acqua e alla sua distribuzione troppo spesso interrotta. Mi auguro che questa indagine possa presto chiarire i fatti e portare a una gestione del servizio più efficiente”
Rimanendo in ambito politico interviene anche l’ex sindaco di Gela Lucio Greco che afferma: “La denuncia dell’ex sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino nei confronti del gestore del servizio idrico ha fatto emergere alcuni aspetti su cui la Procura intende fare chiarezza. Certe disfunzioni da parte di Caltaqua erano state già denunziate sia da Gambino che dal sottoscritto, quando nel corso dei lavori della commissione di valutazione del gestore del servizio idrico integrato avevamo chiesto di dare corso alla risoluzione del contratto. Purtroppo la nostra decisione e stata sottovalutata e non si e dato il giusto corso in sede di Ati idrico”. Vano si era rivelato quel tentativo e tutto rimase cosi come oggi è.
Sinistra Italina scrive che “la privatizzazione dei servizi essenziali porta inevitabilmente a logiche speculative a discapito dei cittadini e le prime notizie sull’inchiesta confermano le nostre preoccupazioni” e aggiunge “questo ennesimo scandalo giudiziario rappresenta l’occasione per rescindere il contratto con Caltaqua e avviare finalmente il percorso che porti al rispetto della volontà popolare espressa nel referendum del 2011”.
Dal resto della politica al momento non si registrano interventi, probabilmente prudenza e impegni politici per le provinciali, anche se i politici e a maggior ragione i sindaci dovrebbero comunque dire qualcosa, in considerazione che la recente crisi idrica ha pesato non poco sui cittadini, stress e ansia a parte, ha anche fatto mettere mano al portafoglio di tante famiglie e di di qualche panificatore, costretti ad acquistare decine di cassette di acque minerale, per cucinare o lavarsi, visto che spesse volte le ordinanze comunali, per torbidità o inquinamento, ne vietavano l’uso alimentare, come anche il pagare le autobotti per riempire i recipienti, costo parecchio aumentato in quel periodo.
Sul fronte sindacale si registrano gli interventi di Rosanna Moncada, segretaria generale della Cgil, e Rosario Catalano, segretario della Filctem Cgil, che in una nota congiunta diffusa alla stampa, affermano di avere “piena fiducia nell’operato della magistratura”, ma “allo stesso tempo nutriamo preoccupazioni per quello che potrà succedere nella società di gestione idrica, e dei quasi 300 lavoratori che operano in tutta la provincia nissena alle dipendenze di Caltaqua e Aqualia” e proseguono “l’emergenza. è stata gestita da una task force regionale senza le interlocuzioni con le organizzazioni sindacali, e che ha messo a dura prova i lavoratori oltre che l’utenza,viste le proteste dei cittadini davanti le sedi di Caltaqua l’estate scorsa”.
Interviene anche Andrea Alario, della segreteria confederale Ugl che afferma: “l’organizzazione sindacale seguirà l’evolversi dell’inchiesta che vede indagati manager e tecnici di Aqualia, Caltaqua e Ati idrica. Qualora si arrivasse a un giudizio saremo pronti anche a costituirci parte civile” e. auspica “che l’inchiesta non incida sulle garanzie occupazionali, per tutti i dipendenti dell’azienda del ciclo idrico. I lavoratori vanno garantiti, sono operatori e tecnici che hanno sempre prestato attività con abnegazione e competenza. Spesso si trovano in situazioni emergenziali che non e facile affrontare, come accade durante le troppe crisi idriche, per noi inaccettabili. Siamo pronti a qualsiasi interlocuzione istituzionale, purchè i dipendenti possano mantenere l’occupazione”, conclude
Altri elementi utili alle indagini potrebbero arrivare dai sequestri di computer e pen drive nelle sedi di Caltanissetta Caltaqua e Aqualia e anche a Madrid.
Caltaqua, ricordiamo, ha iniziato la sua attività in provincia di Caltanissetta nel 2006 e il contratto scadrà nel 2036, visto che è trentennale.
In attesa di sviluppi aumentano le preoccupazioni, oltre a quelle dei dipendenti, anche quelle dei cittadini, che vorrebbero ricevere rassicurazioni su come affronteranno la prossima estate, anche se è stato più volte affermato che fino a settembre, grazie alle piogge che hanno riempito l’Ancipa, non dovremmo avere problemi, sperando che continui a piovere e che non si debba ricorrere ai pozzi, con tutte le conseguenze che abbiamo visto quando dovevano sostituirsi alla chiusura dell’Ancipa, che lasciò per alcuni giorni la città a secco, ma che fortunatamente poi riaprì le saracinesche: pozzi che a quanto pare per il momento sono stati messi “a riposo”.
Sarebbe anche interessante sapere anche che fine farà il finanziamento di 4,2 milioni di euro, finanziato dalla Regione, per il rifacimento parziale della rete idrica cittadina.
Ma probabilmente la prudenza e il pensiero alle prossime elezioni provinciali, frenano il pronunciarsi, quindi ancora una volta si rimane in attesa di sapere.
Forse si sta valutando questa situazione insieme alle tante altre in fase di valutazione e di cui nulla si sa. Ad Maiora
