Fumata nera al vertice di maggioranza del centrodestra
I partiti che sostengono il governo Schifani si sono riuniti per trovare la quadra sulle candidature alla presidenza dei Liberi consorzi chiamati al voto il prossimo 27 aprile, ma l’accordo non c’è. Quando ormai mancano poche settimane alla presentazione delle liste, fissata per il prossimo 2 aprile, a fare saltare il banco è stato il caso Caltanissetta.
La Lega vorrebbe schierare il sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti, o al limite Leonardo Burgio, sindaco di Serradifalco, recentemente eletto coordinatore provinciale della Lega e figlio del neo assessore alla sanità Faraoni, mentre Forza Italia insiste sul primo cittadino del capoluogo Walter Tesauro.
L’obiettivo è battere Terenziano Di Stefano, il sindaco di Gela su cui punterà il campo progressista, ma che attualmente guida l’amministrazione anche con gli autonomisti di Raffaele Lombardo, che in quella provincia rischiano di essere l’ago della bilancia verso l’una o l’altra coalizione.
Massimo Dell’Utri, segretario regionale, presente all’incontro, chiede Siracusa e Trapani; l’Mpa di Raffaele Lombardo mira su Siracusa, Enna e Caltanissetta con il sindaco di Gela, Terenziano Di Stefano.
Problemi anche a Ragusa dove è braccio di ferro tra il presidente della commissione Affari istituzionali, Ignazio Abate (Dc) e il capogruppo meloniano Giorgio Assenza,
per piazzare la bandierina del rispettivo partito.
Nessuna convergenza anche sulla norma in discussione all’Ars che imporrebbe il 40 per cento di alternanza di genere nelle giunte comunali: al tavolo in cui eccetto l’esponente di Noi Moderati, Marianna Caronia, sedevano tutti uomini, non è arrivato il via libera all’adeguamento della norma al resto d’Italia.
