Il fascicolo dei pm contabili che ha indispettito Schifani: sotto la lente la gestione dell’emergenza e lo stato di pozzi, acquedotti e dighe
La decisione della Corte dei conti è del 24 luglio scorso.
È nel corso di quella Camera di consiglio, che i magistrati della Sezione di controllo decidono di
aprire un’istruttoria sull’emergenza siccità in Sicilia.
È l’indagine di cui ha parlato pochi giorni fa il presidente della Regione Renato Schifani: «Nove mesi fa, in piena emergenza — ha detto — è arrivata sul mio tavolo una nota della Corte dei conti che mi formalizzava l’avvio di un’azione di controllo contestuale sui provvedimenti che stavamo prendendo
sulla complessa e delicata emergenza idrica: questo mi ha molto stupito».
Nella delibera del luglio 2024, i magistrati prendono le mosse dall’istituzione, presso la Presidenza
della Regione siciliana, della Cabina di regia sulla crisi idrica.
La Corte, quindi, in quei giorni ravvisa «l’esigenza di intraprendere tempestive attività di verifica» e,
tra i temi finiti sotto la lente dei magistrati, l’impatto che i fenomeni atmosferici hanno prodotto
«sulle preesistenti situazioni di criticità» degli impianti siciliani.
Da qui, la decisione di avviare l’indagine «sulla gestione dello stato di emergenza in relazione alla situazione di grave deficit idrico ed alla criticità delle infrastrutture».
Decisione giunta, appunto, sul tavolo del governatore.
Da lì, l’avvio delle audizioni, tutt’ora in corso, e al contraddittorio con gli uffici.
La Corte dei conti, infatti, fa sapere di collaborare costantemente, per ricostruire la situazione, con «con alcuni tra i più importanti enti ed istituzioni coinvolti nel problema», e, «ovviamente, la Regione Siciliana».
Lo scrive il presidente della Sezione di controllo, Salvatore Pilato nella sua relazione, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.
L’indagine, si legge in quel documento, riguarda quindi le misure del governo regionale, ma anche «lo stato di pozzi, acquedotti, dissalatori e dighe, nonché gli interventi e i miglioramenti necessari
in merito.
L’obiettivo principale — scrive il presidente Pilato — è quello di capire in che stato si trovano le infrastrutture idriche siciliane, il modus operandi dei soggetti coinvolti e soprattutto come sono state affrontate le criticità che si sono presentate nell’ultimo biennio».
L’avvio dell’istruttoria della Corte dei conti è stato trasmesso, oltre che al presidente della Regione,
anche alla Presidenza del Consiglio dei ministri, all’Assemblea Regionale Siciliana, alla Cabina
di regia presso la Presidenza della Regione siciliana e al ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti.
Fonte laRepubblicaPalermo
