“Wells or no wells, that is the question”- “Pozzi o non pozzi questo è il dilemma”
In una città assetata, dove i cittadini aspettano la normale fornitura idrica da due mesi, dove i cittadini non ne possono più di continue interruzioni, di turni non rispettati, di silenzi, ogni goccia d’acqua in più è un motivo di gioia e di speranza.
Correva giorno 1 Agosto, quando sul sito del Comune si leggeva: “Già da qualche settimana il Sindaco e la Giunta comunale stanno lavorando insieme alle altre istituzioni pubbliche per individuare eventuali pozzi presenti lungo il territorio. Un impegno che ha già iniziato a dare i suoi frutti, dal momento che sono stati già individuati circa 20 pozzi.
“Sono in corso le analisi sui prelievi effettuati per verificare la potabilità dell’acqua – ha spiegato l’assessore all’ambiente Oscar Aiello -. Se il riscontro sarà positivo, sarà possibile immettere questa ulteriore fornitura nelle condotte, in modo da aumentare la portata d’acqua e ridurre i tempi di attesa, rimodulando a favore dei cittadini la distribuzione idrica”. Nella stessa nota il Sindaco concludeva: “Invitiamo nuovamente tutti i cittadini a informarci dell’esistenza di pozzi o falde acquifere da poter sfruttare, dietro un compenso equo, per il bene della collettività”
Noi tutti abbiamo appresso con grande sollievo questa notizia, ma a distanza di 8 giorni, ancora nulla sappiamo.
In attesa quindi di sapere del riscontro delle analisi sui prelievi effettuati, in molti continuano a sopportare i disagi dovuti alla mancata normale erogazione e dell’installazione delle pompe di sollevamento, di cui anche di questo ancora nulla è dato sapere.
Bisogna agire immediatamente e dare risposte ai cittadini, considerando anche lo stato di emergenza in atto e chiedere di far intervenire chiunque, dalla Protezione Civile al Genio Militare.
Se qualcuno pensa di accontentarci con delle autobotti che, tra le altre cose, non sapendo se e quando arriveranno, si sbaglia.
Le attività commerciali, panifici in primis, sono prossimi alla chiusura, come le tante altre attività che per lavorare necessitano di acqua; per un chilo di pane serve più di mezzo litro di acqua, per non parlare degli altri prodotti, oltre a quella necessaria alla pulizia di tutti i macchinari e dei locali.
Non è sostenibile pagare 1.000 litri di acqua per lavorare 105,00€ (video)
Sindaco Tesauro ed Assessore Aiello, ci siete? Che dite ? Ci date delle risposte ?
Dopo i roboanti annunci ci aspettiamo risposte chiare e nette su tutto. Ad Maiora