Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio per aggiornare la direttiva sulle patenti di guida e introdurre diverse novità valide per tutti i Paesi Ue.
Patente digitale. Uno dei primi elementi chiave dell’accordo riguarda la possibilità per tutti i cittadini dell’Unione di utilizzare una patente di guida “uniforme” in formato digitale: sarà inserita nel futuro European Digital Identity Wallet e verrà riconosciuta in tutti gli Stati membri, affiancandosi – e non sostituendo – il tradizionale formato fisico. In pratica, tra pochi anni arriverà la patente europea digitale, sulla falsariga di quanto avvien da ormai diversi anni in Italia.
Rinnovo dopo 15 anni. Altra novità riguarda l’estensione della durata: la patente, nelle due versioni (fisica e digitale), sarà valida per un periodo più lungo di quanto avviene attualmente, vale a dire 15 anni dalla data di rilascio (rimangono i 10 anni nel caso in cui venga anche utilizzata come carta d’identità).
Controlli armonizzati. Un’altra disposizione è volta, invece, a migliorare la sicurezza stradale: è prevista una graduale armonizzazione delle procedure di controllo medico tra i vari Paesi. Lo stesso concetto dell’armonizzazione interessa le norme relative ai periodi di prova per neopatentati: saranno di almeno due anni, durante i quali saranno applicate provvedimenti e sanzioni più severe nel caso di guida sotto l’effetto di alcol o droghe.
Le altre disposizioni. L’aggiornamento della direttiva interviene anche sul problema della carenza di autisti per specifiche mansioni professionali, con l’introduzione di un “regime di guida accompagnato con patente di tipo C”. I richiedenti potranno ottenere la patente prima che venga raggiunto il limite minimo di età (viene abbassata da 21 a 18 anni per gli autocarri e da 24 a 21 per gli autobus), ma solo se accompagnati da un conducente esperto. Infine, saranno apportate modifiche per rendere più semplice per i cittadini ottenere una patente per autovetture quando vivono in uno Stato membro diverso da quello in cui risiedono.
I prossimi passi. L’accordo tra Consiglio e Parlamento sancisce, sostanzialmente, il via libera ai provvedimenti. L’accordo provvisorio deve essere approvato dai rappresentanti degli Stati membri in seno al Consiglio (Coreper) e dal Parlamento europeo, ma si tratta di passaggi puramente tecnici, per cui l’adozione della nuova direttiva si può già dare per certa.
