Meloni riunisce i vice prima di Parigi: nostri militari in Ucraina solo con l’Onu. Bilaterale Macron-Zelensky, la Francia annuncia altri due miliardi di aiuti. Raid su siti energetici, scambio d’accuse Mosca-Kiev. Zelensky: “Putin non vuole la pace”
Summit a 31 a Parigi, quattro nodi da sciogliere
Oggi a Parigi si riunirà un altro summit dei leader dei Paesi ‘volonterosi’, disposti ad aiutare l’Ucraina in vista di un cessate il fuoco. Intorno al tavolo, hanno informato fonti dell’Eliseo, siederanno trentuno delegazioni, più delle volte scorse, convocate dal presidente Macron. L’espansione del numero dei ‘volonterosi’, che i francesi definiscono “willing and able”, volonterosi e capaci, testimonia la volontà dei partner europei e dei loro principali alleati di contribuire a una “soluzione duratura” in Ucraina.
I quattro nodi sul tavolo dei leader
Il primo riguarda gli aiuti immediati, che dovranno continuare ad essere forniti all’Ucraina, dato che la guerra con la Russia “continua”, malgrado le trattative volute dagli Usa in Arabia Saudita. Ciascun leader dirà come vuole aiutare Kiev e “cosa è pronto a fare”. Non si tratterà solo di definire i “contributi” in base alle necessità espresse dagli ucraini”, ma anche i “processi” che consentiranno di aiutare Kiev in modo “efficace”.
Il secondo sarà il cessate il fuoco. I volonterosi lo vogliono “totale”, cosa che l’Ucraina ha accettato già durante una prima sessione in Arabia Saudita. Volodymyr Zelensky ha preso la “decisione giusta”, ma “stiamo ancora aspettando una risposta da parte della Russia” su questa richiesta. La palla è “chiaramente” nel “campo russo”. Il cessate il fuoco, poi, dovrà essere “verificato”, dunque occorrerà “un accordo” con il presidente Vladimir Putin, ma bisognerà anche concordare le modalità “concrete” con cui attuare questo stop ai combattimenti. E dunque, occorrerà parlare di “rispetto del cessate il fuoco”, di definire le responsabilità, le misure da adottare in caso di violazione del cessate il fuoco, eccetera.
Il terzo punto riguarda gli aiuti a lungo termine all’esercito ucraino, che rimane la prima linea di difesa non solo dell’Ucraina, ma “anche della nostra Europa”. Vale a dire che la migliore “garanzia di sicurezza” è che gli ucraini dispongano di “tutti i mezzi” per prevenire una nuova “aggressione russa”. Oltre a battersi con valore, notano le fonti, gli ucraini hanno anche dimostrato “capacità di acquisire slancio nelle industrie della difesa”, cosa che “è un punto molto importante”.
Il quarto punto, quello cruciale, riguarda la “forza di rassicurazione” che la Francia intende istituire con i britannici e con il contributo di “molti Paesi europei”. Sarà necessario definirne i “contorni”, le modalità, per garantire che sia costruita in modo “coerente ed efficace”. I leader ne parleranno sulla base del lavoro tecnico già svolto durante le riunioni precedenti a livello di responsabili militari. La “forza di rassicurazione” è intesa come una forza “a sostegno dell’Ucraina” e per prevenire altri possibili attacchi russi. Non è “una forza di peacekeeping”, né di “osservazione del cessate il fuoco”, ma “una forza di rassicurazione. Non è la stessa cosa”.
Il summit dovrebbe iniziare intorno alle 9.15 e terminare intorno all’una di pomeriggio, con una conferenza stampa di Macron.
Fonte RaiNews.it
