Il ministro dell’ultradestra israeliana critica pesantemente Netanyahu, che annuncia che l’esercito “rimarrà nella maggior parte della Striscia”. Von der Leyen: “L’Ue è pronta a contribuire”
Donald Trump e Benjamin Netanyahu sono entrambi d’accordo sul fatto che quella di ieri — 29 settembre — sia stata una “giornata storica”. Molti vedono nella bozza di pace presentata dal presidente degli Stati Uniti in venti punti, pur tra mille polemiche, uno spiraglio per la fine della guerra. Ma l’intesa, oltre che da Hamas — che ha già rimandato al mittente la proposta di una governance provvisoria guidata anche dall’ex premier britannico Tony Blair — dovrà ora essere accettata anche dal gabinetto di guerra israeliano. E qui non mancano i problemi.
Smotrich: “Un clamoroso fallimento diplomatico”
A qualche ora dagli annunci, dalle strette di mano e dai sorrisi di Trump e Netanyahu alla Casa Bianca, è il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich a stroncare il piano che oggi domina tutte le prime pagine dei giornali e ad annunciare consultazioni. Per l’esponente dell’ultradestra messianica, l’approvazione del piano – un “miscuglio indigesto” – da parte del premier israeliano rappresenta una “tragedia di una leadership che non ha una vera visione”. Si tratta, ha aggiunto in un post su X, di “un clamoroso fallimento diplomatico”, che equivale a un “chiudere gli occhi e voltare le spalle a tutte le lezioni del 7 ottobre. A mio avviso finirà anche in lacrime. I nostri figli saranno costretti a combattere di nuovo a Gaza”.
Netanyahu: “L’esercito rimarrà nella maggior parte di Gaza”
Smotrich, insieme a Ben-Gvir e ad altre controverse personalità israeliane, è tra i principali sponsor dell’espulsione forzata di tutti i palestinesi da Gaza. Nel piano, nonostante non siano stati punti citati esplicitamente durante la conferenza stampa tra i due leader, Israele dovrebbe impegnarsi — pur tra mille ambiguità — a non annettere Gaza, e a non costringere la popolazione gazawa di abbandonare la Striscia. Anche se Netanyahu ha ribadito che l’esercito “rimarrà nella maggior parte di Gaza”.
Le reazioni europee
In attesa di capire quale sarà la sensibilità maggioritaria nel gabinetto israeliano, per ora in Europa la proposta trumpiana è stata accolta positivamente. “Incoraggiamo tutte le parti a cogliere questa opportunità — scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen —. L’Ue è pronta a dare il proprio contributo. Le ostilità dovrebbero cessare con la fornitura immediata di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza e con il rilascio immediato di tutti gli ostaggi”. Per l’Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, il piano “rappresenta un’opportunità per una pace duratura” e “offre la migliore possibilità immediata per porre fine alla guerra”. Per il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il piano è la “chance migliore per mettere fine alla guerra dopo il 7 ottobre”, un “progresso singificativo” e ora tocca ad Hamas “approvarlo e aprire la strada verso la pace”.
Fonte lespresso.it
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