Schifani ha ascoltato i dirigenti uno per uno: “Perdiamo credibilità” Il flop sugli ex percettori del reddito di cittadinanza
“Adesso non ditemi che va tutto bene».
Chi era presente, racconta di un governatore molto deciso. Che ha ascoltato uno per uno i direttori generali giustificarsi per ritardi e inefficienze. «Non possiamo perdere credibilità col governo
nazionale», ha detto poi Renato Schifani ad assessori e burocrati convocati a Palazzo d’Orleans sullo stato di avanzamento del Pnrr in Sicilia.
«Sì, siamo messi male, molto male », fa filtrare però qualcuno dei presenti.
Oggi si fa persino fatica a valutare l’effettivo avanzamento della spesa.
Alla Sicilia spettano circa 15 miliardi. E se dalla Regione, fino a pochi giorni fa, parlavano del 28 per
cento delle risorse già liquidate, per il sito di monitoraggio OpenPnrr siamo fermi ancora al 13 per cento. Di sicuro, il pericolo di perdere una bella fetta di fondi, a poco più di un anno dalla scadenza, è molto concreto ed è ormai ammesso nei palazzi e negli uffici regionali.
L’investimento più pesante in termini economici ha anche una valenza politica maggiore rispetto agli altri.
Il progetto “Gol”, infatti, è lo strumento col quale il governo Meloni, stanziando 4,4 miliardi, si è impegnato ad accompagnare gli ex percettori del reddito di cittadinanza dal famigerato divano al mondo del lavoro.
Ma in Sicilia, dove sono piovuti circa 200 milioni, il progetto è un flop.
Secondo gli ultimi dati del ministero del Lavoro, aggiornati a due mesi fa, peggio dell’Isola hanno fatto solo Campania e Basilicata: solo uno su quattro, degli oltre 414 mila siciliani che hanno aderito al progetto, ha ottenuto un posto di lavoro.
Ma su Gol, che fa capo soprattutto, ma non solo, al dipartimento della Formazione, la neo direttrice Rossana Signorino ha alzato le mani: lei si è insediata da poco.
Quella è una questione ereditata. «Ma il target previsto è ormai inarrivabile», si è concluso amaramente, nel corso della riunione.
Intanto, dai vari interventi dei burocrati “interrogati” da Schifani, emergevano più o meno le stesse
giustificazioni.
A cominciare dal fatto che alcuni numeri non erano del tutto attendibili: «C’è un problema
con la piattaforma Regis», cioè quella attraverso la quale il governo nazionale porta avanti il monitoraggio.
E così, si è cercato di fare intendere che la situazione sia più rosea di quanto i numeri affermino. Sono stati indicati anche casi in cui i progetti finanziati dai fondi Pnrr non sono decollati per scarsa richiesta.
Ma, forse alla luce dei recenti fatti politici e di cronaca, il presidente Schifani si è detto molto preoccupato per i ritardi nella spesa nella sanità.
Un settore che drena la maggior parte delle risorse del Pnrr destinate all’esclusiva gestione della Regione.
E in effetti, gli ultimi dati forniti dal sito di monitoraggio OpenPnrr descrivono un quadro allarmante: ad oggi, la spesa di 1,4 miliardi destinati ai 929 progetti del capitolo “Salute” è ferma al 12 per cento.
Quelli maggiormente in ritardo sono i corsi di formazione in infezioni ospedaliere (di competenza del dipartimento della Pianificazione strategica) e l’adozione del fascicolo sanitario elettronico
(gestito dal Dasoe).
Ci sono poi, come detto, gli altri investimenti che maggiormente preoccupano la Regione. Lente puntata in particolare sugli assessorati alle Infrastrutture (soprattutto sul rinnovo del parco ferroviario regionale e l’acquisto di autobus). all’Energia (i rischi maggiori sui progetti per infrastrutture idriche e rifiuti oltre che per il progetto di elettrificazione delle banchine del porto di Siracusa), infine su quello dell’Istruzione per il sistema duale da oltre 68 milioni.
L’allarme adesso è serio.
1- 15 miliardi è la cifra complessiva destinata all’isola per i progetti del Piano nazionale di ripresa e
resilienza. Di questi, circa 2 miliardi sono gestiti esclusivamente dalla Regione.
2- Ammonta a 1,4 miliardi, stando alla piattaforma OpenPnrr, lo stanziamento destinato al capitolo
“Salute”. La spesa, in questo caso, è ferma al 12%.
3- Il progetto del sistema duale dell’istruzione da 68,6 milioni prevede una modalità di apprendimento basata su due momenti formativi.
4- Il Progetto Gol da 200 milioni per gli ex percettori del reddito di cittadinanza è stato un flop.
Da laRepubblicaPalermo
Tra i progetti del Pnrr in Sicilia anche interventi sulle dighe
