Che le tecnologia sia di aiuto non lo si può negare
Oramai molte riunioni si tengono con collegamenti online, questo avviene spesso per ragioni di distanza, urgenze o quando incontrarsi fisicamente comporta dei costi extra, viaggi spostamenti etc..
Lo fanno soprattutto molte aziende che, per abbattere i costi si riunisco in aule virtuali o chat room, appunto per risparmiare tempo e denaro.
Ci sono però situazioni e argomenti che non si possono trattare via internet, infatti le stesse aziende, che pagano di tasca proprie spese per riunioni, dai locali, al vitto, all’ alloggio sino alle spese di viaggio, cercano di ridurle al minimo e, nonostante i risparmi in termini di tempo ed economici, vi ricorrono solo in caso di urgenza.
Ma nelle riunioni da remoto, spesso il collegamento salta, a causa di una connessione non buona.
Ma ci sono riunioni dove la presenza fisica diventa necessaria.
Come dovrebbe essere necessaria, se non obbligatoria la partecipazione fisica, di presenza, a certe riunioni, dove si affrontano tematiche importanti.
Ma purtroppo da noi la presenza da remoto, che era ammessa come una “eccezione”, sta sempre più diventando una normali prassi.
Lo vediamo sistematicamente nei vari consigli comunali, dove alcuni consiglieri rimangono a casa o al lavoro e partecipano tranquillamente alle riunioni senza non doversi preoccupare di uscire da casa, parcheggiare in centro e recarsi in aula.
Possono anche collegarsi, dichiarare le loro presenza e poi magari staccare il collegamento e continuare a fare le proprie cose, il gettone è già scattato.
Questa abitudine, leggendo qualche verbale, come quello allegato sotto, sta prendendo piede anche nelle commissioni.
Le aziende lo fanno per risparmiare, e ci può anche stare, ma in questo caso le casse comunali non risparmiano nulla, a risparmiare, soldi tempo e fatica, in questo caso sono solo i “remotisti”.
Pur capendo che mai avverrà, specialmente dopo che si sono aumentati del 68% i gettoni di presenza, perchè non decurtare una percentuale a chi si collega da remoto ?
Si rischia, se molti consiglieri si dovessero “mmidiare” di trasformare queste riunioni o i consigli comunali in vere “chat room“, linguaggio di Internet sono aree virtuale nelle quali si svolgono le comunicazioni in tempo reale fra due o più utenti collegati allo stesso canale telematico.
Certo si risparmierebbero soldi per riscaldamento o per l’aria condizionata, ma sicuramente si verrebbe a perdere quello che è lo spirito del confronto e a perderci sarebbero solo i cittadini, che pagherebbero sempre e comunque. Ad Maiora
