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Giovani Demicratici di Caltanissetta: “Il DL Sicurezza è un attacco sistemico ai diritti fondamentali”

Last updated: 14/04/2025 7:15
By Redazione 122 Views 3 Min Read
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I Giovani Democratici di Caltanissetta esprimono la più ferma opposizione al Decreto Sicurezza (DL 48/2025), approvato dal Governo Meloni attraverso lo strumento della decretazione d’urgenza.

Un provvedimento che, al di là delle dichiarazioni ufficiali, rappresenta una torsione autoritaria dell’ordinamento italiano, colpendo in modo sistematico il diritto di dissenso, le fasce sociali più vulnerabili e l’equilibrio costituzionale tra i poteri. Il DL 48/2025, presentato come misura per la tutela della sicurezza pubblica, introduce oltre venti nuove fattispecie penali o aggravamenti di pena, molte delle quali indirizzate non contro comportamenti effettivamente pericolosi, ma contro espressioni legittime di protesta o disagio.

Tra le misure più preoccupanti vi è la criminalizzazione dei blocchi stradali e ferroviari pacifici, l’introduzione del reato di occupazione arbitraria di domicilio anche per situazioni legate all’emergenza abitativa, e l’estensione della punibilità per le proteste all’interno degli istituti penitenziari e dei CPR, includendo persino la resistenza passiva. In altre parole, il semplice sedersi o rifiutarsi di obbedire a ordini può costituire reato di ‘rivolta’.

Tali misure violano apertamente principi cardine della nostra Costituzione: la libertà di manifestazione del pensiero (art. 21), la libertà di riunione (art. 17), la funzione rieducativa della pena (art. 27) e il principio di uguaglianza (art. 3). Ancor più grave è l’abuso dello strumento del decreto-legge, che secondo l’art. 77 della Costituzione può essere utilizzato solo in casi straordinari di necessità e urgenza: una condizione palesemente assente nel caso in esame, dato che il contenuto del DL è il rifacimento di un DDL arenatosi in Parlamento per mancanza di consenso.

Questo decreto si inserisce in una tendenza illiberale, che mira a limitare la libertà di espressione e a rafforzare in modo sproporzionato i poteri di polizia, a scapito della trasparenza, dell’equilibrio democratico e dei diritti dei cittadini. È un provvedimento che non combatte l’insicurezza reale – che nasce da povertà, precarietà abbandono sociale – ma la sostituisce con una costruzione ideologica che identifica il dissenso come una minaccia, e lo tratta come tale.

Colpisce migranti, attivisti, detenuti, poveri, consumatori, sindacalisti e studenti: i bersagli non sono i criminali, ma chi rivendica diritti.

“Questo decreto non rende l’Italia più sicura, ma più repressiva. Punire il dissenso, limitare la protesta, blindare lo Stato: è questa la deriva autoritaria che denunciamo. Sicurezza non significa obbedienza. Sicurezza significa giustizia, uguaglianza, libertà.” – ha dichiarato la Segretaria cittadina dei Giovani Democratici di Caltanissetta Najwa Fariki.

Chiediamo al Parlamento di respingere con forza la conversione di questo decreto.

Chiediamo che si torni a un confronto autentico su come garantire diritti, sicurezza e dignità. E chiediamo alla società civile, ai movimenti e alle istituzioni democratiche di alzare la voce contro questo attacco ai principi costituzionali su cui si fonda la nostra Repubblica.

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