Da Palazzo d’Orleans inviata a Roma la richiesta di rinnovo. Invece è ancora da definire l’iter che potrebbe portare al bis dello stato di emergenza per l’agricoltura
Dovrebbe essere questione di pochi giorni, non più di dieci, con una decisione scontata, almeno
secondo quanto trapela dalla task force regionale per l’emergenza siccità: il governo nazionale si
appresta a prorogare lo stato di emergenza per la crisi idrica in Sicilia, deciso lo scorso anno con
stanziamento complessivo di 40 milioni di euro e in scadenza il prossimo 5 maggio.
La richiesta è stata già inviata da Palazzo d’Orleans ed è in fase di studio a Roma, ma sul rinnovo non dovrebbero esserci colpi di scena, perché il quadro delle riserve d’acqua dell’Isola, spiega il capo
della Protezione civile siciliana Salvo Cocina, «seppur migliorato rispetto al 2024, in certe aree
del versante occidentale, fra Trapani, Agrigento e Palermo, mostra ancora delle criticità che
non possono essere prese sottogamba».
Ma se il disco verde per la proroga chiesta in settimana anche all’Ars con una mozione di Sud
chiama Nord – sembra assodato, è invece tutto da definire l’iter per un eventuale bis dello stato
d’emergenza per l’agricoltura, scaduto lo scorso febbraio e da non confondere con la crisi idropotabile.
L’assessore Salvatore Barbagallo, aspetta prima la declaratoria nazionale, «poi si farà il punto per capire se è necessario chiedere il rinnovo per l’Isola.
Al momento, la situazione delle coltivazioni appare discreta nella Sicilia orientale, ma sul versante occidentale, dove ha piovuto di meno, bisognerà fare delle valutazioni. Il tempo c’è, perché le irrigazioni partono a giugno e non c’è ancora particolare necessità d’acqua, mentre nell’ultima manovra abbiamo stanziato 5 milioni di euro per interventi urgenti».
Dal fronte delle imprese, però, c’è apprensione.
Il presidente di Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri, auspica «una proroga quanto prima, perché
la siccità è tutt’altro che finita e il quadro, specialmente ad Ovest, resta delicato, con molte colture a rischio, dagli agrumeti agli uliveti fino ai vigneti.
Per questo, ci siamo mossi nei confronti del governo regionale: alle aziende servono certezze».
Intanto, mentre Siciliacque comunica che, per un guasto lungo la condotta Ancipa-Blufi, è stata interrotta la fornitura ai comuni di Caltanissetta, San Cataldo e Serradifalco, con conseguente
rimodulazione del servizio da parte di Caltaqua-Acque di Caltanissetta, in provincia di Agrigento si muovono anche i sindaci con una richiesta urgente di proroga dello stato di emergenza.
L’input arriva, in particolare, dal comprensorio riberese, con sindaci di Ribera, Calamonaci, Lucca Sicula, Bivona, Burgio, Caltabellotta, Villafranca Sicula, Alessandria della Rocca, Cianciana, Santo Stefano di Quisquina, Montallegro e Cattolica Eraclea che si sono rivolti al governatore Schifani manifestando preoccupazione per la crisi, che nonostante le misure finora adottate, «rimane critica con gravi ripercussioni sull’agricoltura, sull’economia locale e sulla qualità della vita dei cittadini».
