Da La Sicilia del 15/06/2025 di Laura Mandola
Per tre anni e un mese Pietro Genovese, 52 anni, indagato a Palermo per due appalti “truccati” che a Caltanissetta non sono andati avanti, è stato direttore amministrativo all’Asp nissena. Un primo incarico di vertice nella sanità pubblica dopo essere stato direttore finanziario di Villa Sofia Cervello.
Un incarico di prestigio per il palermitano in una delle aziende sanitarie più piccole dell’isola ma che
di fatto gli avrebbe potuto aprire le porte per altri ruoli di prestigio ma non è stato così. Visto che fino all’altro ieri era direttore dell’unità operativa complessa Economico Finanziario e Patrimoniale dell’Asp di Catania il cui manager Giuseppe Laganga Senzio ha già preso atto della sospensiva giudiziaria e ha avviato le procedure previste.
Negli uffici di via Cusmano a Caltanissetta Genovese ha lavorato da giugno 2019 fino a giugno 2022
quando l’allora manager Alessandro Caltagirone, oggi alla guida dell’Asp di Siracusa, lo ha liquidato
senza battere ciglio. O meglio a scadenza contratto non gli ha rinnovato la fiducia.
Ninni Sciacchittano, che negli uffici dell’Asp nissena era consulente contabile, si vanta per aver fatto fare il salto di categoria a Genovese.
«Pietro era il direttore finanziario di Villa Sofia Cervello… è diciamo una persona che è professionalmente cresciuta con me. Dove sono io viene Pietro e viceversa, okay? Quindi il
rapporto è quello… ma io ho rapporti anche di natura confidenziale, i problemi familiari… che saccio cose… tutto… però, diciamo Pietro che era un giovane direttore finanziario quando io capii che era uno… Poi mi disse: “Senti mi aiuti a fare diventare”. Gli ho dato le indicazioni poi lui è diventato direttore amministrativo. Sta cosa chiaramente Pietro non se la scorda e dissi: ‘Va beh Pietro’».
Per l’accusa Genovese avrebbe fatto di tutto per turbare la gara «servizio integrato di gestione delle aree operatorie, sterilizzazione, manutenzione e fornitura in noleggio di strumentario chirurgico e servizi supplementari» ricevendo in cambio l’assunzione del fratello nella società Sirimed srl oltre a quella per il servizio di fornitura dei pasti per tutti gli ospedali nisseni e i centri diurni.
E sui due appalti un ruolo lo avrebbe svolto Vincenzo Sorce (tecnologo alimentare in convenzione
con l’Asp di Caltanissetta che non è indagato) su cui avrebbe avuto un buon ascendente. «Perché Sorce è una garanzia da questo punto di vista se partecipa con te», avrebbe detto Sciacchitano parlando con Umberto Maggio della Pacifico Srl.
Ore ti telefonate, incontri a Palermo e Caltanissetta per pianificare tutto alla perfezione con i componenti di gara e coloro i quali avrebbero dovuto procedere con i pagamenti.
Un sistema che sembrava essere perfetto, ma dopo anni dall’avvio di quell’indagine è arrivata la
scure della giustizia che ha smascherato un altro scandalo nella sanità pubblica.
Genovese in sede di interrogatorio preventivo ha negato ogni addebito, precisando di non aver compiuto alcun atto contrario ai doveri d’ufficio, essendosi piuttosto limitato, in qualità di direttore amministrativo dell’Asp di Caltanissetta, a esprimere parere favorevole affinché la gara, considerata la complessità e le numerose richieste di chiarimenti pervenute, venisse annullata, così da evitare eventuali rallentamenti o contenziosi. E per la nomina del Rup della gara – che secondo l’accusa sarebbe stata sollecitata da Sciacchitano – ha detto che non si era stupito più di tanto perché era consulente della dirigente poi nominata.
Sull’assunzione del fratello in una delle società ora indagate ha detto di aver chiesto a molti conoscenti una mano, ma il ruolo di direttore amministrativo all’Asp di Caltanissetta non avrebbe inciso.
Da La Sicilia del 15/06/2025 di Laura Mandola
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