Con le tasche un po’ più piene grazie alle quattordicesime ma con il morale decisamente più basso rispetto al passato (tra guerre e rincari è calata la fiducia dei consumatori, come certifica l’Istat)
gli italiani si preparano ai saldi d’estate che prendono il via in tutto il Paese.
In realtà però molti hanno già approfittato dei ribassi – come spiega Confesercenti – e sono già stati spesi circa 700 milioni, quasi un terzo del giro totale d’affari che il Codacons valuta in circa 3 miliardi.
Confesercenti protesta contro le vendite promozionali, i presaldi, gli sconti web e le offerte via social
con le quali si aggira la data ufficiale fissata dalle normative.
Del resto, il fuoco promozionale è ampissimo: oltre la metà degli italiani (52%) ha già ricevuto
offerte, anche se solo una parte – il 18% del totale – ha effettivamente acquistato.
Il 34% ha ricevuto offerte ma ha scelto di non acquistare, mentre il 45% dichiara di non aver ricevuto alcuna proposta e un 3% non ricorda.
«Negli ultimi anni le strategie commerciali per anticipare la concorrenza si sono moltiplicate», commenta Benny Campobasso, presidente di Fismo Confesercenti.
«Oggi il quadro normativo si scontra con una realtà che spesso sfugge ai controlli: un mercato parallelo di sconti e offerte, che si muove con settimane di anticipo, online e offline».
I consumatori fanno intanto i conti: per il Codacons i saldi daranno vita ad in giro d’affari attorno ai 3/3,2 miliardi di euro. «La quota di consumatori interessati agli sconti di fine stagione si attesta
quest’anno tra il 50% e il 55%, stabile rispetto allo scorso anno, ma in caduta libera rispetto a 10 anni fa, quando gli italiani che hanno approfittato dei saldi furono 7 su 10. – spiega il Codacons -Tra e-commerce, sconti online e presaldi oramai divenuti una prassi per tutte le catene commerciali, i saldi hanno perso il loro potere attrattivo sui consumatori».
Secondo l’ufficio studi Confcommercio, i saldi interesseranno nell’isola circa 805mila famiglie. Le previsioni parlano di una spesa media di circa 155 euro a nucleo familiare, in linea, bene o
male, con quanto (160 euro) era stato speso già lo scorso anno, per un giro d’affari di circa 280 milioni di euro.
L’acquisto medio pro capite, in Sicilia, si aggira intorno ai 75 euro.
«Abbiamo lanciato una campagna sui social, e non solo – ha detto il presidente regionale
Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti –affinché i consumatori possano comprare nei nostri negozi di vicinato, scelta che significa mantenere vivo il cuore pulsante delle nostre comunità.
Negli ultimi mesi, le vendite online, che non demonizziamo, ma sono un segno dei tempi che mutano, risultano sempre più preponderanti».
Confcommercio e Federazione Moda Italia a piena tutela dei consumatori hanno diffuso alcuni suggerimenti:
- Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente
lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme; in questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione
del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della
scoperta del difetto. A differenza degli acquisti nei negozi fisici, in quelli online è possibile restituire il prodotto o effettuare cambi entro 14 giorni dal ricevimento a prescindere dall’esistenza di un vizio; - Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante;
- Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless;
- Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo
di tempo; - Indicazione del prezzo: obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (va comunicato il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.

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