Caltanissetta 401
  • Home
  • Cronaca
    • Cronaca Internazionale
  • Politica locale
    • Politica
  • Rassegna stampa
    • Economia e Finanza
    • Riflessioni
    • Riceviamo e pubblichiamo
  • Cultura ed Eventi
    • Concorsi
    • Scuola
    • Tecnologia
  • Sport
  • Altro
    • Dalla provincia e dintorni
    • Ricette tipiche
    • Salute & Benessere
    • Meteo
Reading: Eurozona travolta dalle importazioni cinesi? La Bce avverte: rischi per un terzo del mercato del lavoro
  • Seguici
Font ResizerAa
Caltanissetta 401Caltanissetta 401
Cerca
  • Home
  • Chi siamo
  • News
    • Cronaca
    • Politica locale
    • Cultura ed Eventi
    • Sport
    • Rassegna stampa
    • Salute & Benessere
    • Riceviamo e pubblichiamo
    • Dalla provincia e dintorni
Follow US
© Caltanissetta401 | Realizzato da Creative Agency
Caltanissetta 401 > News > Cronaca > Cronaca Internazionale > Eurozona travolta dalle importazioni cinesi? La Bce avverte: rischi per un terzo del mercato del lavoro
Cronaca InternazionaleEconomia e FinanzaPoliticaRassegna stampa

Eurozona travolta dalle importazioni cinesi? La Bce avverte: rischi per un terzo del mercato del lavoro

Last updated: 10/08/2025 5:50
By Redazione 87 Views 8 Min Read
Share
SHARE

Le merci dalla Cina potrebbero essere dirottate in Europa a causa della guerra commerciale scatenata da Trump. Secondo la Banca Centrale Europea, l’aumento della concorrenza di Pechino può avere implicazioni dirette, a partire da auto e chimico

Contents
Dazi Usa per Ue in vigore, il 12 agosto scade la tregua tra Usa e CinaEsportazioni cinesi nell’area euro in aumento240mila posti di lavoro persi o riallocatiSi precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.

Quasi un terzo del mercato del lavoro europeo potrebbe essere impattato dall’aumento delle importazioni cinesi nell’area euro. Le imprese, dunque, devono adattarsi a un contesto globale sempre più difficile, caratterizzato attualmente dal nuovo ordine commerciale mondiale imposto dagli Stati Uniti e dalla crescente competitività della Cina (anche) nei settori ad alto valore aggiunto. L’avvertimento arriva da un’analisi pubblicata come parte del Bollettino economico della Banca centrale europea (Bce) numero 5/2025. Lo studio, dal titolo ‘Cosa significa la crescente concorrenza dalla Cina per l’occupazione nell’area dell’euro?’, calcola che tra il 2015 e il 2022 circa 240mila posti di lavoro siano stati persi o riallocati tra settori industriali.

Dazi Usa per Ue in vigore, il 12 agosto scade la tregua tra Usa e Cina

Il contesto è noto: i dazi annunciati da Trump il 1° agosto contro oltre 90 Paesi sono realtà da ieri. L’Ue si trova dunque gravata da una tariffa generale al 15%, mentre proseguono i negoziati con gli Usa per arrivare a una dichiarazione congiunta che formalizzi la stretta di mano scambiata tra la presidente Ursula von der Leyen e il tycoon a fine luglio e rassereni gli animi europei su questioni chiave come le esenzioni.

Intanto martedì prossimo, 12 agosto, scade la tregua tra Usa e Cina, senza che le due parti abbiano raggiunto un vero accordo. Se non si arriverà a una proroga (ritenuta probabile da molti analisti), gli Stati Uniti potrebbero tornare a tariffe del 145% sui prodotti cinesi e la Cina al 125% su quelli americani. Una situazione che di fatto renderebbe impossibile il commercio tra i due Paesi, con gravissime ripercussioni sugli scambi mondiali e sulle catene di approvvigionamento.

E che spingerebbe le imprese del Dragone a dirottare le proprie merci dall’ormai ostile mercato americano verso uno più favorevole, quello europeo (nonostante anche tra Bruxelles e Pechino sia in corso una guerra a suon di tariffe, passata in secondo piano dall’entrata a gamba tesa di Trump nell’agone internazionale).

Il mercato europeo insomma potrebbe fungere da ‘valvola di sfogo’ per le merci cinesi, con un’aggravante, sottolineato dalle autrici dello studio: sebbene noi associamo ancora Cina a prodotti di scarsa o scarsissima qualità e a basso o bassissimo costo, in realtà la concorrenza cinese sui mercati di esportazione globali è ben più temibile, essendosi allargata a settori ad alto valore aggiunto, come veicoli e macchinari specializzati.

Cosa succederà dunque nel futuro?

Esportazioni cinesi nell’area euro in aumento

Partiamo dai dati: il Bollettino della Bce rileva che negli ultimi 30 anni le importazioni cinesi in Europa sono aumentate, con due balzi. Il primo dopo l’adesione di Pechino all’Organizzazione Mondiale del Commercio (2001) e il secondo dopo la pandemia. In quest’ultimo caso, la crescita è stata pari al 60%, e ha portato a una quota cinese delle importazioni di beni dell’area dell’euro pari al 15,6% nel 2024.

Il punto è che le importazioni cinesi riguardano ormai un’ampia gamma di settori, dalla produzione manifatturiera tradizionale alla tecnologia avanzata. I comparti più impattati sono quello automobilistico e chimico, che in 5 anni (tra il 2019 e il 2024) hanno visto aumentare le importazioni dal gigante asiatico rispettivamente del +150% e del +140%. Anche carta, stampa e apparecchiature elettriche hanno visto una crescita elevata, pari all’85%.

240mila posti di lavoro persi o riallocati

L’effetto sul mercato del lavoro è evidente, afferma l’analisi della Bce. Tra il 2019 e il 2024 la domanda di lavoro nel settore dei veicoli è diminuita del 55%, del 95% nell’industria chimica. Al contrario, nel periodo considerato i settori con una minore esposizione alla concorrenza cinese hanno registrato, in media, una domanda di lavoro relativamente stabile.

In sostanza, afferma l’analisi, la domanda di lavoro in Europa è diminuita soprattutto nei settori in cui l’esposizione alla Cina è aumentata maggiormente: una dinamica che si è aggiunta a una serie di shock rilevanti (pandemia, crisi energetica) ma che emerge come fattore autonomo.

La Bce calcola che un aumento di 1000 euro delle importazioni dalla Cina per lavoratore in un settore tra il 2015 e il 2022 comporta una diminuzione di 0,1 punti percentuali del tasso di occupazione in quel settore nello stesso periodo. Tradotto, si tratta di circa 240mila posti di lavoro a livello dell’area dell’euro persi o riallocati in settori meno esposti.

Per rimanere ai settori sopra citati, nel 2024 questi impiegavano 29 milioni di lavoratori, pari a circa il 27% dell’occupazione totale nell’area dell’euro. Ma non è solo una questione di persone: il settore automobilistico conta solo l’1% dell’occupazione totale dell’area dell’euro, tuttavia contribuisce a quasi il 10% del valore aggiunto reale del settore manifatturiero e a poco meno del 2% del Pil dell’area. Di conseguenza, sottolineano le autrici dello studio, l’effetto delle importazioni cinese va valutato in modo globale, non solo rispetto al mercato del lavoro.

Inoltre, avvisa il Bollettino della Bce, sebbene al momento l’impatto sia concentrato in settori come quello automobilistico e chimico, le implicazioni più ampie potrebbero estendersi a quasi un terzo dell’occupazione dell’area dell’euro.

E se nel lungo periodo, spiegano le autrici, l’occupazione totale potrebbe non cambiare molto, poiché l’economia si adatta attraverso variazioni salariali e il movimento dei lavoratori tra le industrie, alcune problematiche come le inefficienze del mercato del lavoro, i costi di adeguamento e le politiche governative potrebbero causare scompensi prima che venga raggiunto il nuovo equilibrio. E andrebbero dunque affrontate dai governi.

Fonte Adnkronos Euro-Focus

Per rimanere aggiornato sulle ultime notizie locali segui gratis il canale WhatsApp di Caltanissetta401.it https://whatsapp.com/channel/0029VbAkvGI77qVRlECsmk0o

Si precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.

You Might Also Like

Caltanissetta, Sinistra Italiana: “Nessun colpo di scena nel meccanismo delle nomine. Anche per la cultura nissena, una storia già vista”

Cartelle non riscosse per 1.300 miliardi

Stretta da 12 miliardi per sette anni. Giorgetti: “Ora manovra correttiva”

L’Italia è prima in Europa per azioni legali temerarie subite da giornalisti, associazione e cittadini per l’interesse collettivo

Le prime pagine 28/09/2024

TAGGED:Cronaca InternazionaleEconomia e FInanzaPoliticaRassegna stampa
Share This Article
Facebook Twitter Whatsapp Whatsapp Email Copy Link Print
Caltanissetta 401
Direttore responsabile 
Sergio Cirlinci

93100 Caltanissetta (CL)

redazione@caltanissetta401.it
P:Iva: 01392140859

Categorie

  • Cronaca
  • Cultura ed Eventi
  • Politica locale
  • Rassegna stampa
  • Sport

Categorie

  • Concorsi
  • Dalla provincia e dintorni
  • Finanza
  • Giovani e Università
  • Sanità

Link utili

  • Chi siamo
  • Privacy & Cookie Policy

Caltanissetta 4.0.1 è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Caltanissetta n.03/2024 del 21/08/2024. | Realizzato da Creative Agency

Username or Email Address
Password

Lost your password?