(di Mauro Lissia – ilfattoquotidiano.it)
Un sontuoso Navetta 26 Ferretti lungo 26 metri e largo 7, cinque cabine e quattro persone d’equipaggio, 400 litri di carburante per alimentare un’ora i due motori da 1100 cavalli, ottomila euro al giorno per il noleggio in alta stagione.
Cene alla Scogliera di Porto Massimo, un ristorante esclusivo sul mare di La Maddalena dove per gustare i famosi crudi alla francese e l’aragosta si devono mettere in conto anche 1.200 euro a testa.
Non si può dire, insomma, che le disavventure giudiziarie abbiano condizionato le vacanze di Daniela Santanchè: insieme al marito e all’inseparabile amico presidente del Senato Ignazio La Russa, la ministra del Turismo ha trascorso i giorni di mezz’agosto sul sontuoso panfilo “La Pausa”, in navigazione dorata tra l’arcipelago sardo e la costa di Olbia, concedendosi cordialmente a fotografi e curiosi.
La costosa imbarcazione batte bandiera maltese e certo stona un po’ vedere la seconda carica dello Stato e un membro del governo sul ponte di un natante straniero, mentre il lusso ostentato nel loro tour sardo non ha stupito nessuno.
Di certo non il titolare della Scogliera, Andrea Orecchioni, che pur di avere al suo tavolo i due celebri politici di destra non ha esitato a inviare un tender fino al panfilo maltese, offrendo un comodo sbarco al molo del ristorante a Santanchè, La Russa, familiari e amici.
La Nuova Sardegna offre un’immagine sorridente della comitiva e informa sul menu: plateau di frutti di mare, pesce al sale e vino bianco in un’atmosfera di pieno relax.
Quanto lontani dovevano essere, mentre i due eredi di An sorseggiavano l’ottimo vermentino gallurese, i bombardamenti di Gaza e le sanguinose battaglie in terra ucraina: la priorità era un’altra, smaltire senza badare a spese le fatiche imposte dalla politica e dalle procure.
Godersi “La Pausa” in un clima di pace, per chi può permettersela.
Ed è per cercare la pace che i due amici di FdI hanno scelto di trascorrere la notte in uno spazio di mare protetto a Cala Spalmatore, dove dal 2000 la Regione autorizza tra le proteste dei maddalenini boe d’ormeggio per yacht milionari trasformando un’insenatura storica, disseminata di resti archeologici, in un porto privato.
Ma sono dettagli. L’importante è che la ministra abbia gradito la costosa ospitalità gallurese, soprattutto le ostriche: prima di andarsene ha chiesto al pescatore Pietro Aversano una partita dei prelibati molluschi. Mai restarne senza.
Fonte infosannio.it
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