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Inps: Osservatorio ADI e SFL: i dati al 30 giugno 2025. Sicilia ancora dipendente dall’assistenzialismo e il bluff dell’abolizione del Rdc del M5S

Last updated: 02/09/2025 8:28
By Redazione 104 Views 6 Min Read
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Reddito di cittadinanza 8 ex beneficiari su dieci vivono dei nuovi sussidi

In Sicilia i beneficiari sono diminuiti del 20% ma gli importi medi sono più alti, inoltre i dati Inps mostrano una Sicilia ancora dipendente dall’assistenzialismo e si evidenzia il Flop dei corsi per chi è idoneo al lavoro

La premier Giorgia Meloni, qualche giorno fa al meeting di Rimini, ha rivendicato l’abolizione del
del Reddito di Cittadinaza voluto dal Movimento 5 stelle, ma guardando ai dati, pubblicati dell’INPS, la realtà appare ben diversa: in Sicilia oggi, come riporta laRepubblicaPalermo, “l’80% di chi viveva grazie al reddito di cittadinanza che continua a ricevere uno dei due sussidi”

Sussidi che il governo Meloni ha messo in campo per sostituire il Rdc, ed esattamente: l’assegno di inclusione (Adi), riservato ai non occupabili, o il supporto formazione e lavoro (Sfl), per chi è considerato occupabile.

In particolare la prima misura, a cui accedono gli over 60 e chi ha in famiglia un figlio minore o un disabile, ha raggiunto nell’ultimo anno e mezzo il 77% dei siciliani coinvolti dal reddito nel 2023.

Dal portale dell’Inps

“È stato pubblicato l’Osservatorio su Assegno di Inclusione (ADI) e Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL). Le due misure, partite rispettivamente a gennaio 2024 e a settembre 2023, hanno sostituito il Reddito di Cittadinanza (RdC) e la Pensione di Cittadinanza (PdC), con un nuovo approccio al contrasto della povertà e alla promozione dell’inserimento lavorativo.

Dai dati emerge che, nel periodo compreso tra gennaio 2024 e giugno 2025, 868mila nuclei familiari hanno percepito almeno una mensilità dell’Assegno di Inclusione, per un totale di 2,1 milioni di persone coinvolte. L’importo medio mensile erogato è pari a 669 euro, con una media di 2,4 componenti per nucleo.

I nuclei beneficiari si concentrano nelle regioni del Sud e nelle Isole, raggiungendo il 68% del totale, incidenza che sale al 73% considerando le persone coinvolte.

La legge di bilancio 2025 ha introdotto alcune modifiche alla misura. A partire dal 1° gennaio 2025, sono previste soglie ISEE e di reddito familiare più elevate per l’accesso all’ADI; inoltre, è attribuito d’ufficio il coefficiente aggiuntivo della scala di equivalenza in presenza di carichi di cura e dei relativi requisiti.

Si rileva che i nuclei beneficiari di almeno un pagamento nel primo semestre del 2025 sono stati 750mila, circa il 7% in più rispetto a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente.

I nuclei beneficiari di ADI nel mese di giugno 2025 sono stati quasi 666mila, con importo medio erogato di 694 euro. Per questi nuclei beneficiari si rileva che:

  • in 251mila sono presenti minori;
  • in 261mila sono presenti disabili;
  • in 341mila sono presenti persone di almeno 60 anni di età;
  • in 13mila ci sono persone in condizioni di “svantaggio”;
  • 236mila sono i nuclei con carichi di cura.

Per quanto riguarda il Supporto per la Formazione e il Lavoro, dall’inizio della prestazione (settembre 2023) a giugno 2025, sono 182mila le persone che hanno percepito almeno un pagamento, con una prevalenza di beneficiari nelle regioni del Sud e nelle Isole, pari al 79% del totale.

La legge di bilancio 2025 ha previsto, a partire dal 1° gennaio 2025, un aumento dell’importo mensile del SFL, che passa da 350 a 500 euro; inoltre, è stata introdotta la possibilità di proroga della misura fino a un massimo di 12 mesi aggiuntivi, qualora il beneficiario stia proseguendo un corso di formazione. Anche per questa misura sono state innalzate le soglie ISEE per l’accesso.

Nel mese di giugno 2025 i beneficiari in pagamento sono 72,4mila, in maggioranza donne (61%); poco meno del 40%, invece, appartiene alla fascia di età compresa tra i 50 e i 59 anni, a conferma dell’efficacia della misura per la riqualificazione di una fascia d’età tradizionalmente più vulnerabile nel mercato del lavoro.

Rispetto al precedente dato di dicembre 2024, è rilevante l’incremento dei beneficiari nella classe di età dei più giovani”

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