Per il ministro della Difesa, “dopo gli ultimi vent’anni senza investimenti, abbiamo il compito di mettere l’Italia nelle condizioni di poter rispondere”
“Lo dico da tempo, non siamo pronti né ad un attacco russo né ad un attacco di un’altra nazione”. Il ministro della Difesa Guido Crosetto risponde così ai cronisti a margine dell’evento conclusivo del tour mondiale dell’Amerigo Vespucci, la nave scuola della Marina Militare Italiana.
In una giornata in cui il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato di considerare la Nato “in guerra” con Mosca, e all’indomani di un nuovo sconfinamento di droni russi, stavolta nello spazio aereo della Romania, Crosetto rimarca: “Non abbiamo investito in Difesa negli ultimi vent’anni, non bastano due anni per recuperare. Penso che abbiamo il compito di mettere questo Paese nella condizione di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci: non dico Putin, dico chiunque”.
Al di là della precisazione finale, l’attualità racconta della crescente tensione sul fronte russo-ucraino e del possibile coinvolgimento della Nato nel conflitto. Venerdì (12 settembre) il segretario generale dell’Alleanza atlantica Mark Rutte aveva annunciato la missione “Eastern Sentry” in risposta alle operazioni di Mosca con i suoi droni che hanno invaso lo spazio aereo della Polonia, spiegando che i Paesi membri avrebbero fornito gli asset militari necessari.
A tal proposito, il ministro della Difesa commenta: “Siamo tra i primi contributori in assoluto nella Nato sul fianco Est, credo sia abbastanza tenendo conto che dobbiamo occuparci anche del fianco sud. Non c’è ancora una formale richiesta all’Italia per aumentare l’impegno, se ci verrà chiesto decideremo”.
Fonte L’Espresso di Paolo Tomasi
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