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Caltanissetta: La città tradita dai suoi rappresentanti

Last updated: 04/10/2025 7:07
By Sergio Cirlinci 270 Views 12 Min Read
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Promesse a valanga, risultati quasi zero: così Caltanissetta arretra mentre le altre città corrono

Ogni progresso è spesso il frutto di un intenso lavoro politico, portato avanti da chi amministra la città con il supporto di chi siede alla Regione, in Parlamento o nei vari enti.

Deputati regionali, onorevoli e senatori, se realmente attivi per il territorio che rappresentano, possono far convogliare finanziamenti, agevolare processi, favorire la nascita di infrastrutture e servizi vari.

Non è un caso che tante città, anche vicine a noi, abbiano da tempo imboccato la strada della crescita, “sfruttando” la presenza di rappresentanti politici determinati, capaci di trasformare le promesse in azioni concrete e la vicina Enna o Trapani, come anche altre, ne sono un esempio.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti, infrastrutture efficienti, Università che nascono o si rafforzano, ospedali che ampliano reparti, centri storici che di conseguenza rinascono ed economie che si rivitalizzano grazie a questi miglioramenti.

Il confronto con la nostra Caltanissetta è inevitabile e, purtroppo, impietoso. Anni e anni di rappresentaze politiche. Li abbiamo eletti di tutti i colori, dai Leghisti ai Pentastellati, abbiamo eletto pure la Brambilla e la Craxi, che però nulla hanno fatto per la città.

Di alcuni anche se ancora in carica, facciamo fatica a ricordarci chi sono, infatti una volta presi i vostri di loro si sono perse le tracce, tranne solo per qualche fugace apparizione.

Tanto si poteva fare per metterci almeno al passo di altre città che oggi invece ci precedono in tutto.

Dall’Università, sfuggitaci decenni fa e che qualcuno osa ancora parlare di “scippo”, quando tutti sappiamo bene che lo scippo ce lo siamo cercati e voluti far fare, come quel turista che lascia su una panchina di un quartiere malfamato un portafogli pieno di soldi e poi grida alla rapina.

Per anni si è discusso dell’Antenna, del suo salvataggio e dello sfruttamento dell’intera area, ma sappiamo come è finita, l’Ospedale Sant’Elia, il tanto vantato DEA di II livello, che doveva diventare clinica universitaria, o Policlinico, una città che nel 2025 vive ancora con l’ansia dell’acqua, le miniere, che potrebbero diventare un polo turistico sono abbandonate e piene di rifiuti di vario genere.

Ma meglio fermarsi qui, già basta e avanza, e chiedersi dove sono e cosa hanno fatto coloro che si cercano a “Chi l’ha visto”, o quelli che continuano a promettere senza che la città veda risultati.

Università e Policlinico: La questione del Policlinico è strettamente legata a quella dell’Università, poiché la struttura ospedaliera deve essere collegata ad un Ateneo per avere valore universitario. Le promesse di potenziamento o rilancio dell’offerta universitaria a Caltanissetta, connesse al Polo Universitario del Consorzio, come Medicina, collegata al Policlinico, e alla creazione di nuove facoltà, sono state temi ricorrenti nel dibattito politico locale, ma i progressi in termini di corsi di laurea attivi e stabili rimangono fermi al palo. Da non dimenticare che il presidente del consorzio è stato nominato soltanto alcune settimane fa, dopo un vuoto durato circa 15 mesi.

Qualcuno aveva affermato a Maggio 2023 che il Quarto Policlinico, o “Policlinico del centro Sicilia” si sarebbe fatto a Caltanissetta, a seguito di una interlocuzione con il Presidente della Regione, Renato Schifani.

Ma nonostante l’affermazione, la realizzazione è rimasta in aria. Il tutto dovrebbe puntare sul coinvolgimento dell’Ateneo palermitano, Unipa, ma al momento non risulta firmato alcun atto ufficiale o protocollo d’intesa per dare il via libera all’operazione.

Ospedale Sant’Elia, qualcuno aveva promesso di “fare le barricate” per evitare “l’ennesimo scippo ai danni della città”. Come anche il tema dell’UTIN (Unità di Terapia Intensiva Neonatale), altra importante promessa fatta da qualcuno, nel dicembre 2024, se non ricordiamo male, quando fu annunciata la sua prossima apertura presso l’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, anche se il nuovo piano ospedaliero, sembrerebbe favorire la sua attuazione ma probabilmente se si farà pare a Gela. Era stata definita un’importante novità per la comunità, offrendo maggior sicurezza alle mamme che devono partorire e che invece oggi preferiscono andare a Enna, aumentando la “competizione, alla quale loro non partecipano essendo politicamente compatti e considerandoci bravi solo a parlare, insomma dei Pepè (cit.).

Antenna Rai: Nel consiglio comunale aperto del 13 dicembre 2021 qualcuno promise che si sarebbe adoperato per far arrivare a Caltanissetta 500 mila euro, soldi mai arrivati e sappiamo bene la fine che l’Antenna fece a luglio.

Rifacimento della Rete Idrica: Anche riguardo la crisi idrica e i vari disagi, qualcuno ha più volte evidenziato l’impegno del governo regionale per affrontare la situazione, annunciando nel Settembre 2024, una serie di finanziamenti per il rifacimento parziale della rete idrica cittadina per ridurre le perdite, i famosi 4.2 milioni di euro, oltre all’intervento per il raddoppio della fornitura idrica da parte di Siciliacque. Il rifacimento di 10 Km. di condutture per risolvere il problema delle perdite idriche, ultimo dato si perde il 39%. Intervento importante di cui, nonostante i ripetuti annunci, nulla si si sa più…dovevano cominciare appena chiuse le scuole, giugno scorso, ma ad oggi nulla si è fatto in tal senso.

Molte delle questioni ricordate sono problemi strutturali e annosi della città di Caltanissetta. Le dichiarazioni e gli impegni assunti da esponenti politici, incluso quel qualcuno, spesso si scontrano con procedure complicate, anche se si davano per certe, portando a risultati che la cittadinanza percepisce ormai come “lettere morte”.

Tralasciando chi è ormai presente solo sui libri di storia, anche se accanto al loro nome e cognome poco c’è scritto di altro, quel qualcuno ha un nome e cognome, si chiama Michele Mancuso deputato regionale in Sicilia di Forza Italia ed anche coordinatore provinciale.

A differenza di molti suoi colleghi che siedono a Palermo o Roma, bisogna riconoscergli il merito di essere sempre attivo, presente e di farsi sentire con comunicati vari. Da ricordare il suo impegno nelle campagne elettorali, dove è riuscito a fare leggere l’avv. Tesauro, sia al comune che anche alla provincia, mettendosi contro il centrodestra che appoggiava un altro candidato.

Sicuramente un politico con un grande “potere”, ma che tutti coloro che lo continuano a sostenere e a dargli fiducia, aspettano il vedere materializzarsi le tante promesse fatte, anche se qualcuna si può benissimo eliminare dalle cose da fare, vedi Antenna.

Un grande potere dicevamo in termine di voti, ma che probabilmente, nonostante tutto non riesce a farli valere a Palermo per mantenere quanto promesso ai nisseni.

La domanda che sorge spontanea e che si pongono molti cittadini e perché si continuano a fare promesse che poi non si mantengono?

Domanda questa che tocca direttamente il cuore dei nisseni e che riflette un sentimento diffuso.

Il sospetto che Caltanissetta sia destinata a “morire” a causa di “scelte politiche e spartizioni di potere”, si alimenta proprio dallo scostamento che c’è tra le grandi promesse e la loro realizzazione.

Ovviamente ciò non vale solo per lui, ma la promessa di grandi opere è spesso un modo per ottenere sempre più consenso e voti per le prossime campagne elettorale, una vera e propria strategia politica, agevolati dal fatto di agire in territori che soffrono da anni la mancanza di servizi e infrastrutture.

Vero è che per le grandi opere, ad esempio su sanità o rete idriche, le procedure sono estremamente complesse, coinvolgendo, oltre alla Regione anche ASP, Università e Ministeri, ma allora chi vive e conosce bene in quegli ambienti perché dar per scontato cose che non lo sono?

Da Gela, dove la politica locale e i suoi referenti fanno fatti concreti, lo abbiamo già visto con la crisi idrica dello scorso anno, è arrivata ieri la notizia dell’accordo tra il comune e l’università Kore di Enna, qui l’articolo, con tutte le ripercussioni culturali e anche sotto l’aspetto economico che da esso ne derivano. Accordo che avrà ripercussioni sia sull’economia nissena che sull’università a Caltanissetta, in considerazione del fatto che in futuro molti studenti, almeno quelli residenti nella parte bassa della provincia e non solo, preferiranno frequentare l’università a Gela piuttosto che venire a Caltanissetta, dove magari avevano anche preso in affitto un appartamento o che comunque spendevano in città.

Le promesse adesso devono trasformarsi in opere. Questa è l’urgenza di Caltanissetta e affinchè ciò avvenga e anche necessario che l’opposizione si concentri sul chiedere immediatamente atti vincolanti e scadenze certe.

Caltanissetta anche se detto e ripetuto diverse volte deve saper sfruttare la sua centralità, merita di assumere un ruolo importante nello scacchiere politico, non essere una pedina per giochi politici.

La richiesta finale, che riteniamo sia anche di tutti i cittadini, di qualsiasi orientamento politico, è quella di chiedere a tutti i rappresentanti politici l’onorare gli impegni assunti ricompensando la fiducia e il rispetto dimostrato loro da chi li ha eletti.

Il destino della città non è la condanna al declino, ma deve essere un destino di rilancio.

Il tempo delle promesse è finito. I nisseni, ormai stanchi e delusi, osservano e attendono fatti concreti. Ad Maiora

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