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Caltanissetta 401 > News > Cronaca > Cronaca Internazionale > A Gaza si muore ancora, ieri 44 uccisi. Hamas consegna altri 4 corpi, Israele: “Stop agli aiuti”
Cronaca InternazionaleRassegna stampa

A Gaza si muore ancora, ieri 44 uccisi. Hamas consegna altri 4 corpi, Israele: “Stop agli aiuti”

Last updated: 15/10/2025 6:22
By Redazione 88 Views 13 Min Read
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Oggi Hamas restituirà altre 4 salme, ne mancheranno 16. Israele chiude il valico di Rafah finché non saranno tutte. Il gruppo islamista: “Pronti a consegnare le armi pesanti”

Contents
Il Sudafrica mantiene la denuncia di genocidio contro Israele alla Corte Internazionale di GiustiziaNetanyahu: “Hamas si disarmi o esploderà tutto”.Hamas pronta a consegnare armi pesanti, vuole tenere quelle leggereOggi Hamas restituirà altri 4 corpi, ne resteranno 16Smotrich promette insediamenti ebraici a GazaLa Croce Rossa conferma la riconsegna di quattro corpiTrump: “Se Hamas non disarma la disarmeremo noi”Sanchez: “La pace non significa oblio e impunità”al Jazeera, 44 morti a Gaza nelle ultime 24 ore15 tecnici palestinesi selezionati per guidare Gaza.Nomi approvati anche da Israele e HamasIsraele, il valico di Rafah resterà chiuso oggi e domaniCroce Rossa: “Ci vorrà tempo per la resa dei corpi degli ostaggi”Onu, al via primi sgomberi a Gaza, in rovina l’80% degli edificiHamas inizia dispiegamento miliziani e polizia a GazaUnrwa, consentire ingresso giornalisti internazionali a GazaSi precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.                                                 

Il Sudafrica mantiene la denuncia di genocidio contro Israele alla Corte Internazionale di Giustizia

Il Sudafrica porterà avanti il suo caso di genocidio contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia (CIG). Lo ha dichiarato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, sottolineando che non ritirerà la denuncia – presentata il 29 dicembre 2023 – nonostante l’accordo di cessate il fuoco sostenuto dagli Stati Uniti che ha posto fine ai combattimenti a Gaza.

Approva la relatrice delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, che ha elogiato l’iniziativa del Sudafrica in cerca di giustizia. “Una pace senza giustizia, rispetto dei diritti umani e della dignità, senza riparazioni e garanzie di non ripetizione, non è sostenibile”, ha commentato Albanese su X.

Netanyahu: “Hamas si disarmi o esploderà tutto”.

In un’intervista alla CBS, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha lanciato un nuovo avvertimento ad Hamas: “Si disarmi o esploderà tutto”.

Dopo le dure dichiarazioni serali del presidente Donald Trump, il suo omologo israeliano ha ribadito che “abbiamo concordato di dare una possibilità alla pace, ma Hamas deve disarmarsi. Le condizioni di Trump erano molto chiare. Questo accadrà rapidamente e forse con la violenza, ma si disarmeranno”.

Secondo Netanyahu, se Hamas continuerà a detenere il potere nella Striscia di Gaza, “tutto esploderà”.

Hamas pronta a consegnare armi pesanti, vuole tenere quelle leggere

Hamas è pronto a consegnare le armi pesanti a un organo di governo palestinese di Gaza o a nazioni arabe, ma non consegnerà le armi leggere. Lo riferisce il media statunitense Axios, citando “un funzionario statunitense e una fonte informata”.

Secondo queste fonti, “Hamas ha espresso la sua disponibilità a consegnare le sue armi pesanti – principalmente razzi e missili – a un’entità palestinese o araba, ma ha insistito nel conservare le armi per autodifesa”.

Qualche ora prima, il presidente Donald Trump aveva minacciato di disarmare Hamas se non avesse provveduto autonomamente, affermando che l’operazione avrebbe potuto essere condotta anche “con la forza”. Al Jazeera sottolinea che non è ancora chiaro se all’organizzazione palestinese sarà comunque consentito conservare le sole armi leggere per far fronte alle varie milizie presenti nella Striscia di Gaza.

Oggi Hamas restituirà altri 4 corpi, ne resteranno 16

Hamas ha informato i mediatori che trasferirà oggi stesso in Israele altri quattro corpi di ostaggi deceduti. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel citando una fonte diplomatica mediorientale e una seconda fonte a conoscenza della vicenda.

Il trasferimento, se avverrà effettivamente, porterà il numero di corpi di ostaggi restituiti da Hamas a 12, mentre altri 16 rimarrebbero ancora nella Striscia di Gaza. Hamas ha affermato di aver bisogno di tempo per raggiungere tutti i corpi, poiché alcuni di essi si trovano sotto le macerie di edifici e tunnel bombardati dalle IDF (Forze di Difesa Israeliane), mentre altri si trovano in aree sotto il controllo delle forze di difesa israeliane.

Smotrich promette insediamenti ebraici a Gaza

Il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra, Bezalel Smotrich, ha promesso che “ci saranno insediamenti ebraici a Gaza”, nonostante l’accordo di cessate il fuoco e mediato dagli Stati Uniti che non include tali piani. 

Smotrich ha dichiarato: “Non ci sarà Hamas a Gaza. Ci saranno insediamenti ebraici a Gaza, perchè senza insediamenti a lungo termine non c’è sicurezza”. Ha aggiunto: “Abbiamo pazienza, determinazione e fede e, con l’aiuto di Dio, continueremo la serie di vittorie e miracoli che Dio ha compiuto con noi e otterremo una vittoria completa anche qui… un inverno vittorioso di insediamento e sicurezza per Sderot”. Mentre parlava, la folla intonava lo slogan “Gush Katif”, riferendosi a un gruppo di insediamenti ebraici smantellati durante il ritiro di Israele da Gaza nel 2005

La Croce Rossa conferma la riconsegna di quattro corpi

I corpi di quattro ostaggi deceduti sono stati trasferiti da Hamas alle forze israeliane nella Striscia di Gaza tramite la Croce Rossa. Lo conferma la stessa Croce Rossa, parlando di operazioni “condotte in conformità con l’accordo di cessate il fuoco”. 

Trump: “Se Hamas non disarma la disarmeremo noi”

Durante l’incontro alla Casa Bianca con il presidente argentino Javier Milei, iDonald Trump ha ribadito la linea dura contro Hamas, chiedendo la restituzione degli ostaggi morti e avvertendo che “se non disarmano, li disarmeremo noi”.

Sanchez: “La pace non significa oblio e impunità”

Per il premier spagnolo Sanchez “la pace non può significare l’oblio e l’impunità”. Il premier spagnolo ricorda che “ci sono processi aperti per genocidio”.

al Jazeera, 44 morti a Gaza nelle ultime 24 ore

Sono 44 i palestinesi uccisi e 29 i feriti dalle forze israeliane a Gaza in sole 24 ore. Lo riferisce al Jazeera citando fonti del ministero della Sanità della Striscia. Il ministero ha reso noto che 38 corpi sono stati estratti da sotto le macerie e altri ancora sarebbero intrappolati.

15 tecnici palestinesi selezionati per guidare Gaza.Nomi approvati anche da Israele e Hamas

Quindici tecnici palestinesi sono stati selezionati per l’Amministrazione della Striscia di Gaza postbellica: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty.Il Ministro ha precisato che i nomi sono già stati valutati dalle autorità israeliane e dalla stessa Hamas, senza aggiungere ulteriori dettagli sulle identità. “Dobbiamo schierarli per prendersi cura della vita quotidiana della gente di Gaza, e il Consiglio per la Pace dovrebbe sostenere e supervisionare il flusso di finanziamenti e denaro, che arriveranno per la ricostruzione di Gaza” ha spiegato riferendosi al piano di pace dell’Amministrazione Trump.Inoltre, il Ministro ha ribadito che Hamas ha accolto con favore il piano Trump: “Non hanno alcun ruolo nel periodo di transizione. Sono impegnati in questo. Ecco perché anche loro stanno lavorando alla creazione di un comitato amministrativo palestinese da istituire per prendersi cura della vita quotidiana della popolazione di Gaza”.

Israele, il valico di Rafah resterà chiuso oggi e domani

Israele ha chiuso oggi e domani il valico di Rafah e ridotto gli aiuti umanitari a Gaza fino a quando Hamas non restituirà le salme degli ostaggi uccisi. La misura era stata caldeggiata dall’apparato di sicurezza, secondo cui non sarebbe in corso alcun tentativo significativo da parte di Hamas di localizzare i corpi.  Secondo funzionari militari, il gruppo militante palestinese possiede informazioni sulla posizione di molti degli ostaggi deceduti, e non solo dei quattro che sono stati restituiti ieri. L’apertura del valico di Rafah era prevista nei prossimi giorni nell’ambito dell’attuazione della prima fase dell’accordo di cessate il fuoco

Croce Rossa: “Ci vorrà tempo per la resa dei corpi degli ostaggi”

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa afferma che ci vorrà del tempo prima che i corpi di tutti gli ostaggi morti vengano restituiti, definendola una “sfida enorme” date le difficoltà di reperimento dei resti tra le macerie di Gaza.
“È una sfida ancora più grande del rilascio delle persone vive. È una sfida enorme”, ha affermato il portavoce del Cicr Christian Cardon, secondo quanto riporta Reuters, aggiungendo che potrebbero volerci giorni o settimane, con la possibilità che alcuni non vengano mai ritrovati.
Sulla restituzione dei corpi, il Comitato Internazionale della Croce Rossa, che ha agito da intermediario neutrale nella consegna degli ostaggi, ha poi chiesto “una gestione dignitosa delle salme”.

Onu, al via primi sgomberi a Gaza, in rovina l’80% degli edifici

Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), che sta attualmente valutando le esigenze di ricostruzione a Gaza, afferma che oltre l’80% di tutti gli edifici nella Striscia sono distrutti o danneggiati, mentre nel capoluogo Gaza City la percentuale arriva al 92%.
Un portavoce dell’Undp a Ginevra descrive la distruzione come “devastante”, riporta il Guardian. L’organizzazione stima che sia necessario sgomberare  almeno 55 milioni di tonnellate di macerie. L’Undp afferma di aver avviato alcune operazioni di sgombero, ma la presenza di ordigni inesplosi sta ostacolando i lavori, aggiungendo che vengono ritrovati corpi.

Hamas inizia dispiegamento miliziani e polizia a Gaza

Hamas ha iniziato a schierare combattenti armati e polizia in diverse zone di Gaza, apparentemente nel tentativo di riaffermare la propria autorità nella Striscia, dopo l’accordo di cessate il fuoco concordato con Israele la scorsa settimana. Come riferisce il Guardian, le immagini arrivate ieri dal rilascio degli ostaggi israeliani mostrano decine di combattenti di Hamas in un ospedale nel Sud di Gaza, mentre continuano a registrarsi scontri ed esecuzioni in altre zone della Striscia.I canali Telegram associati ad Hamas hanno affermato che “collaboratori e traditori” sono stati presi di mira, riferendosi alle milizie sostenute da Israele nel territorio, mentre uomini armati di Hamas hanno ingaggiato violenti scontri con una potente famiglia locale a Gaza City nel fine settimana. E’ improbabile che la violenza minacci immediatamente l’attuale accordo di cessate il fuoco con Israele, ma solleva notevoli preoccupazioni sul disarmo di Hamas, fa notare il Guardian, una clausola chiave sebbene poco definita dell’accordo, e sulle sfide che dovra’ affrontare la nuova forza di stabilizzazione formata da truppe regionali e dovrebbe essere schierata a Gaza.

Unrwa, consentire ingresso giornalisti internazionali a Gaza

L’Unrwa ha chiesto che sia consentito ai  giornalisti internazionali di entrare liberamente a Gaza, affermando  che possono contribuire a “sostenere e rendere omaggio all’eroico lavoro dei giornalisti palestinesi”. Il capo dell’agenzia delle  Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini, ha  affermato su X che è giunto il momento che l’istruzione e gli aiuti  umanitari raggiungano Gaza, così come la “pace attraverso la  guarigione, la giustizia e il riconoscimento reciproco”.

Fonte RaiNews.it

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