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Probabili scenari locali dopo il “defenestramento” della DC dalla Giunta Regionale Siciliana

Last updated: 11/11/2025 6:30
By Redazione 280 Views 8 Min Read
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L’uscita della Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro dalla Giunta Regionale, decisa ieri dal Presidente Renato Schifani a seguito delle recenti vicende giudiziarie, ha scatenato una crisi politica che, partendo dai palazzi del potere regionale a Palermo, si potrebbe diffondere con forza nelle amministrazioni locali siciliane.

Il “defenestramento” e la conseguente “onda d’urto” degli assessori regionali democristiani ha creato un clima di incertezza e ha aperto diversi scenari nei Comuni dove i rappresentanti della DC cuffariana ricoprono ruoli esecutivi, principalmente come assessori comunali o provinciali.

I rappresentanti locali della DC si trovano ora di fronte a un bivio politico che avrà conseguenze immediate e a lungo termine sulla loro carriera e sulla stabilità delle giunte di cui fanno parte.

Dimissioni per solidarietà?

Per alcuni, la scelta più diretta e politicamente coerente potrebbe essere quella di dimettersi immediatamente dai loro incarichi locali. Questo gesto rappresenterebbe una chiara manifestazione di solidarietà e lealtà verso il leader regionale del partito, Totò Cuffaro, e una netta opposizione all’azione del Presidente Schifani.

Conseguenti rimpasti?

Ciò potrebbe portare a rimpasti nelle giunte comunali o provinciali.

Cambio di Partito?

Un’opzione più pragmatica, mirata a proteggere la propria posizione e garantire la continuità amministrativa, è il cambio di casacca. Questi rappresentanti potrebbero decidere di unirsi ad altre forze politiche della coalizione di centrodestra, anche se questa possibilità indebolirebbe ulteriormente la DC di Cuffaro a livello locale, con una forte perdita dell’immagine politica, sempre a condizione che il Sindaco o il presidente della Provincia accetti la riorganizzazione della maggioranza.

Esonero e rimpasto?

I Sindaci o i Presidente di Provincia potrebbero decidere di revocare l’incarico agli assessori DC, seguendo la linea di Schifani, per mantenere l’equilibrio della coalizione o per dare un segnale di reale cambiamento. Questo rimpasto forzato avrebbe l’obiettivo di ricompattare la maggioranza, cercando di ridurre l’impatto della crisi regionale.

A Caltanissetta?

A Caltanissetta, la crisi regionale potrebbe farsi particolarmente delicata, soprattutto per l’assessore agli Affari Demografici, che fa parte della Giunta Tesauro in quota DC.

La sua posizione è ora soggetta a un doppio livello di attenzione e incertezza. Da un lato, c’è la crisi politica innescata dal Presidente Schifani, e dall’altro, una fragilità locale già esistente, infatti la sua nomina è frutto di un accordo pre-elettorale stabilito durante la campagna dall’Onorevole Mancuso, nonostante non abbia raggiunto la soglia minima del 5% dei voti fissata nell’accordo.

Questo mancato traguardo ha sempre rappresentato un punto debole, un elemento che rendeva l’incarico dell’assessore un potenziale terreno di rinegoziazione politica, insieme a quello della vice sindaco.

L’azione decisa di Schifani a livello regionale trasforma adesso la fragilità locale in una vera e propria “emergenza” politica per la Giunta di Caltanissetta.

Il Sindaco di Caltanissetta potrebbe a questo punto trovarsi costretto a muoversi per inviare un chiaro segnale di allineamento con la linea regionale del suo referente del centrodestra, appunto Schifani, e per evitare ulteriori tensioni all’interno della maggioranza.

L’esclusione degli assessori a Palermo crea un precedente politico e una motivazione formale forte per poter “esonerare” l’assessore in quota DC.

Un rimpasto potrebbe essere utile per riorganizzare la Giunta con un alleato più solido o meno controverso a livello regionale.

Per mantenere il proprio posto nell’esecutivo, come già accennato, l’assessore in causa potrebbe decidere di distaccarsi rapidamente dalla linea di Cuffaro e dalla DC, scegliendo di unirsi a un altro partito della coalizione, magari proprio con Forza Italia.

Se il Sindaco non agisce immediatamente, la situazione potrebbe bloccarsi, con l’assessore formalmente in carica ma politicamente isolata, ma la tensione regionale tende a spingere verso decisioni rapide negli enti locali.

La debolezza elettorale della DC in città, insieme alla situazione regionale, rende la posizione dell’assessore molto instabile e suggerirebbe un possibile rimescolamento degli equilibri in Giunta, che potrebbe soddisfare chi da tempo chiede, come Fratelli d’Italia, un terzo assessorato o chi aspetta da mesi di entrarne a farne parte.

La nostra ipotesi si basa su conseguenze avvenute precedentemente, l’esonero dell’assessore Aiello dopo la rottura tra il presidente Schifani e il ministro Salvini, anche se in questo caso la problematica è ben più “pesante”.

La richiesta di cambiamento a Palermo, non è provenuta solo dall’opposizione di Sala d’Ercole, ma anche, in una certa misura, dalla stessa maggioranza che sostiene il Presidente Schifani.

Questa pressione ha portato al “defenestramento” degli assessori DC che ora si riflette su Caltanissetta.

A Caltanissetta certe posizioni erano già precarie a causa dei risultati elettorali non in linea con la soglia di sbarramento prevista, e adesso lo è diventata ancor di più dopo la rottura a livello regionale.

Se il Sindaco e l’Onorevole Mancuso, i principali artefici degli equilibri locali, continuano a rimanere fermi e silenti senza affrontare il problema politico emerso, ci si aspetta che almeno il Consiglio Comunale, sia maggioranza ma in particolare l’opposizione, si facciano sentire.

Ora la palla è passata al Sindaco e all’onorevole, ma, nel caso di “melina”, anche all’aula consiliare ed è lì che ci si aspetta una reazione.

Forse, come qualcuno ha scritto ci stiamo comportando da “politologi del lunedì mattina”, ma, gli scenari che stiamo ipotizzando non sono poi così fantasiosi o lontani dalla realtà.

Comunque vada alla fine di questo “film” leggeremo nei titoli di coda, in testa gli attori principale e a seguire gli altri, stuntman e comparse comprese. Ad Maiora

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