La situazione della sanità a Caltanissetta, in particolare all’Ospedale Sant’Elia, sembra sempre più complicata
Ciò che preoccupa di più non sono solo le crescenti difficoltà legate al personale e di conseguenza ai disagi per gli utenti, ma anche il silenzio assordante della politica locale, quella che si incontra a palazzo dove si riunisce giornalmente tra riunioni di giunta, commissioni e consigli comunali, dove parla, progetta, pensa al futuro, pensa come migliorare la città ma si dimentica dei cittadini e del loro quotidiano.
Ben vengano le idee ed i progetti, ma al cittadino che necessita di una visita e che non può permettersi di andare dal privato, secondo voi, cari amministratori tutti, gli interessa sentir parlare di progetti futuri o gli piacerebbe sentire che si sta intervenendo per risolvere i problemi che potrebbero salvare la vita a lui e a tanti altri?
Mentre gli ospedali delle città vicine potenziano i loro reparti e pianificano espansioni, il Sant’Elia sembra avviarsi verso una paralisi lenta ma inesorabile, nonostante gli annunci di continue assunzioni, con rischi reali per l’erogazione di servizi sanitari fondamentali e il problema al reparto di Cardiologia è l’ultimo focolaio di preoccupazione.
Le notizie recenti dipingono un quadro drammatico, aggravato dal fatto che diversi medici specialisti devono dividersi tra il nosocomio di Caltanissetta e l’ospedale di Mussomeli.
Questo tentativo di gestire l’emergenza su due fronti, purtroppo, esaurisce il personale e diminuisce l’efficacia del servizio nella città capoluogo…si mormora, sottovoce, di una situazione così insostenibile da aver spinto alcuni cardiologi a minacciare le dimissioni.
Un’eventualità che non solo azzererebbe il reparto di Cardiologia, ma avrebbe anche gravi conseguenze sul servizio di Emodinamica, cruciale per interventi urgenti e salvavita.
Proprio mentre a Caltanissetta si teme il collasso dell’Emodinamica, le notizie dai territori vicini suonano come una beffa.
Il 29 novembre 2025, infatti, il quotidiano La Sicilia, cronaca di Enna, riportava che il reparto di Emodinamica è quasi pronto e che mancano solo i collaudi.
Questo annuncio, giunto nel bel mezzo della crisi del Sant’Elia, non viene considerato da alcuni come una semplice coincidenza.
L’apertura di un servizio di Emodinamica in una provincia vicina, che inevitabilmente andrà a richiamare l’utenza della Sicilia centrale, rappresenta un colpo durissimo per l’ospedale di Caltanissetta e per l’intero sistema sanitario locale, con un chiaro spostamento di utenti.
Ma la crisi non si limita solo alle patologie cardiache, molti utenti segnalano da tempo disagi significativi anche nel reparto di Otorinolaringoiatria, anch’esso colpito da una cronica mancanza di medici.
Le notizia di queste sofferenze sono note da mes e in questo contesto di potenziale disastro sanitario, chi ha cercato di rompere il silenzio?
Non l’amministrazione comunale, né i rappresentanti politici locali.
A farsi sentire e a muoversi con determinazione è stato il Co.A.S. Medici Dirigenti – Sicilia, che con una serie di comunicati stampa e una formale Pec indirizzata a S.E. il Prefetto, al Direttore Generale dell’ASP di Caltanissetta e per conoscenza a vari organi di controllo e al Sindaco Tesauro, il sindacato ha messo in evidenza la grave criticità, qui l’articolo.
Ma al di là di queste denunce dettagliate, la reazione da parte delle istituzioni locali, sicuramente a conoscenza dei fatti, è stata finora assente, registriamo solo gli interventi del dott. Macrì, segretario del Co.A.S, dell’intervento dell’on Faraone, qui l’articolo, il primo lavora a Messina mentre il secondo interviene da Roma, da dove è anche venuto per fare dei “blitz” e parlare del problema dell’autismo, qui l’articolo, mentre la politica locale ….progetta, pensa in grande ma non si accorge o sente nulla.
La totale mancanza di una posizione forte da parte della politica locale su una questione che riguarda la salute e la vita dei cittadini è davvero sconcertante.
E pensare che in un passato, neanche troppo lontano, c’era chi parlava di grandi progetti, persino di un Policlinico a Caltanissetta.
Oggi però la realtà è ben più amara, si rischia il depotenziamento o peggio la chiusura di servizi fondamentali, costringendo la popolazione a migrare verso altre province per ricevere le cure essenziali.
La domanda, quindi, è doverosa e urgente.
Politica locale, ci sei?
I cittadini aspettano risposte chiare e, soprattutto, azioni immediate per evitare un collasso che sembra ormai dietro l’angolo. Ad Maiora
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