Ennesima manifestazione, ormai si va avanti dal primo Sit In del 22 lugio e, spiace dirlo ennesima dimostrazione di come è fatto il nisseno.

Acqua ogni sei giorni, almeno i più fortunati, e con il pericolo di rimanere completamente a secco appena anche l’Ancipa chiuderà i “rubinetti”, non basta per “irritare” i nisseni e spingerli a manifestare.

Peccato che, essendo domenica, c’era più gente in pasticceria per comprare i dolci per il sacrosanto pranzo, che alla manifestazione.
Da chiedresi come laveranno i piatti o forse useranno quelli di plastica, contribuendo ad inquinare il pianeta, ma questo è un altro discorso.

Partito da Piazzetta della Repubblica, presenti i sindaci Tesauro e Comparato, qualche assessore ed alcuni consiglieri comunali, stavolta anche qualcuno di maggioranza.

Il corteo si è poi fermato davanti il Genio Civile e ha preso il microfono il Sindaco Tesauro, ribadendo che già sta facendo tutto il possibile per fare in modo che l’acqua arrivi con regolarità e magari più spesso, nelle case dei suoi concittadini. Aggiunge, concludendo, che andrà anche a Roma, se necessario.

Ma c’è chi, fuori dal coro, ammette che a casa sua l’acqua c ‘è da ben tre giorni di fila, questo per avvalorare la tesi che, pur essendo diminuita la quantità di acqua che Siciliacque fornisce Caltaqua, vi è una cattiva e non equa distribuzione, situazione più volte negata dal distributore idrico locale .

È stato pure osservato un ninuto di silenzio per chi soffre maggiormente questa crisi.
Il corteo è poi arrivato in Piazza, ma ormai quello che c’era da raccontare e da dire è stato raccontato e detto, sicuramente interverranno anche altre persone, politici e non, ma che serve soltanto a ribadire quanto si racconta da mesi.

La città sembra abulica difronte ad un così grave problema.
Vien da pensare che molti non hanno e non vivono questo disagio, e sperano che a breve, con l’arrivo della pioggia, tutto tornerà come prima, oppure, cosa più plausibile dimostrano, ancora una volta che mandare gli altri per chiudere un preciso diritto, sia corretto.
Si pensa alla pasta al forno e ad andare a comprare i dolci, ma per manifestare non c’è tempo o forse voglia.
Certo se oggi fossero stati presenti tantissimi nisseni, anche la politica, quella che decide se assetarci o meno, si sentirebbe maggiormente obbligata ad intervenire
Ma questi siamo, ma se neanche la mancanza dell’acqua ci fa scendere a protestare, questa città merita di essere trattata per come ci trattano. Ad Maiora