Grazie alle piogge e al fatto che l’Ancipa ha raggiungo i 2,5 milioni di m3, a Enna, niei paesi della provincia e in quelli Ancipa dipendenti, si riducono i giorni di turnazione, da 6/7 che erano si è passati a 4 e a 5 giorni.
A Caltanissetta, a quanto pare, vista la mancanza di comunicazione, pur ricevendo ancora l’acqua dall’Ancipa, alla quale si aggiunge quella dei pozzi, by pass completato e pompe di sollevamento, i turni sono inchiodati a 6 giorni per i più “fortunati”, mentre i gli “extra-cittadini” o “dimenticati”, non la ricevono da 185 giorni.
Al cittadino, quello senza prosciutto davanti gli occhi, quello che non si lascia abbagliare dalle luci e che non ama “ruotare”, gli girano già, sfuggono alcune cose.
Ormai hanno capito che, con l’approssimarsi del Natale, dove si diventa tutti più buoni, non ci si lamenta più e quindi fanno quel che vogliono.
Ma dove sono finiti i 90 litri al secondo dei pozzi, più gli altrettanti, o similari, dell’Ancipa, che ci avrebbero assicurato tranquillità e riduzione dei turni ?
A questo punto vien da pensare che quella narrataci era la classica favoletta che si racconta la sera ai bambini per farli dormine sereni.
Ma i bambini crescono e ormai alle favole non credono più e se il genitore continua a raccontargliele, sorridono giusto per accontentare il genitore che è convinto che i figli sono sempre piccoli, anche quando hanno 30 0 40 anni
E non si venga a dire che i nisseni, non tutti, sanno solo lamentarsi; no, si lamentano quelli che si vedono presi in giro da fiumi di parole che non corrispondono ai fatti.
Il silenzio sappiate che non paga, il non dare risposte può pagare oggi, non certo domani.
Il tacere, oltre ad essere irrispettoso, specialmente se proviene da chi si è fatto eleggere per difendere e far rispettare i cittadini, tutti, è la chiara dimostrazione che non si sa come mettere la pezza a quel tanto annunciato e sbandierato.
L’ultimo assurdo silenzio e il non dire ai cittadini perchè ai numeri forniti per ricevere le autobotti continua a non risponde nessuno
“Curri quantu vu ca ca t’asptittu”
Detto siciliano che altro non significa che, vai, parla e dici quel che vuoi, ma tanto prima o poi saranno i fatti a rispondere per te e, anche se non avrai detto nulla, la realtà varrà più di mille parole.
Ad Maiora
